Interferenze estere: arriva il Beauty Contest per le tv locali (e non solo)

interferenze lteLa legge di Stabilità del governo è stata approvata oggi e con essa i provvedimenti per il settore delle tv locali falcidiato dalla crisi. La norma, che per qualcuno parrebbe una vera e propria riforma del comparto, è rientrata nella bozza del maxiemendamento alla manovra economica.

Il provvedimento prevede di assegnare i canali 58 UHF e 59 UHF del digitale terrestre alle emittenti locali come compensazione delle frequenze restituite a causa delle interferenze con l’estero. La proroga fino al 30 aprile per la liberazione dei canali è stata confermata; ed è stato confermato anche l’innalzamento dei fondi a disposizione per il risarcimento (ovvero 31 milioni che vengono aggiunti ai 20 stanziati, frutto dell’asta flop delle frequenze tv).

Secondo quanto riporta il quotidiano ItaliaOggi, si realizzerà dunque un nuovo Beauty Contest con in palio le frequenze nazionali non assegnate, lasciando uno spiraglio anche per gli operatori di rete nazionali «nel caso in cui dalle selezioni non risulti un numero sufficiente e idoneo, rispetto ai criteri definiti, di operatori di rete in relazione alle frequenze da assegnare». Il Ministero stilerà una graduatoria tenendo in debito conto del progetto dell’operatore, dell’esperienza maturata nel settore, e della solidità economico-patrimoniale. La stessa graduatoria determinerà anche la numerazione automatica del telecomando (LCN) che si dovrà rifare per l’ennesima volta.

Su questo terreno la correzione all’emendamento da parte del Senato indica che se nessun operatore locale corrisponderà ai criteri indicati, le frequenze potranno essere messe a disposizione anche di operatori nazionali, ma con l’obbligo di trasmettere programmi locali. Dunque anche nel caso di operatori di rete nazionali, fossero anche Rai Way o Ei Towers (Mediaset), dovranno trasportare sulle frequenze così ottenute esclusivamente programmazione televisiva locale.

I contributi alla rottamazione saranno utilizzabili da chiunque restituisca una o più frequenze favorendo, nell’ordine, coloro che decideranno di liberare quelle interferenti e le nuove società che, consorziandosi, consentano un uso più efficiente dello spettro. Saranno dunque privilegiati i consorzi a livello regionale.

Quanto ai futuri contributi pubblici, non andranno a chi sarà l’assegnatario delle frequenze, ma agli editori, tenendo in considerazione i criteri degli ascolti, del numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato con particolare riguardo ai giornalisti.

Fonti: adnkronos.com | e-duesse.it

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