Si fa più ruvido il confronto tra sindacati e governo sui tagli Rai.
Le segreterie nazionali Slc-Cgil e Uilcom-Uil, con le associazioni dei consumatori Federconsumatori e Adusbef hanno notificato una diffida al ministro dello sviluppo economico in base all’articolo 3 del decreto legislativo 20 dicembre 2009, n. 198.
«La diffida – annuncia una nota congiunta – che si pone l’obiettivo di bloccare il taglio ampiamente definito incostituzionale dei 150 milioni a carico della Rai, rappresenta l’atto formale con cui le organizzazioni sindacali, unitamente alle associazioni dei consumatori, agiscono legalmente nei confronti del Ministero». Secondo i sindacati che non hanno rinunciato allo sciopero di domani, il decreto Irpef «rischia di peggiorare irreversibilmente gli standard qualitativi ed economici stabiliti dall’Agcom, mettendo in pericolo il rinnovo della Concessione del Servizio Pubblico, nonchè le prospettive occupazionali dei dipendenti Rai».
Allo sciopero previsto per domani mercoledì 11 giugno si asterranno la Cisl e l’Usigrai (il sidacato nazionale dei giornalisti Rai), così come l’Adrai (quello dei dirigenti della tv pubblica). Non ci sarà un corteo, ma sono previsti presidi davanti ai centri di produzione (ad esempio in corso Sempione a Milano e in via Teulada a Roma).
Lo scioperò avrà forti ripercussioni sulla programmazione della Rai a causa della mancanza di tecnici e registi. Ondranno in onda Tg in forma ridotta (senza servizi esterni), ci saranno modifiche ai palinsesti e cancellazione di alcuni programmi. Mentre le redazioni regionali funzioneranno regolarmente, a causa della sospensione dello sciopero da parte dell’Usigrai. Ma senza supporto tecnico saranno costrette anch’esse a TgR in edizioni ridotte.
Domani inoltre proseguirà l’audizione del presidente Anna Maria Tarantola e del Cda Rai, e verrà ascoltato anche il vertice del sindacato Usigrai.
Fonte: Il Corriere della Sera