Il presidente Anna Maria Tarantola e il d.g. Luigi Gubitosi meditano. Le scadenze di fine anno sono dietro la porta, così come le decisioni da prendere. Il mandato di Alberto Maccari al Tg1 sta scadendo e non sarà prorogato (nemmeno per i tre mesi che mancano alle elezioni), quindi a breve deve essere indicato (e poi votato dal cda) il successore. Un direttore che dovrà gestire la campagna elettoralealla guida del tiggì più istituzionale che c’è.
Gubitosi e Tarantola vorrebbero dare una scossa importante all’azienda, promuovendo una risorsa interna, per lo più donna, come Monica Maggioni, attualmente in corsa con due altri pretendenti, sicuramente più esperti di lei, come Mario Orfeo e Marcello Sorgi. Un segnale importante per il partito Rai, un presunto schiaffo ai politici. Ma il caso Maggioni sta scatenando una serie di reazioni che potrebbero alzare un polverone in grado di trasformarsi in una tempesta di sabbia per Gubitosi. Sul nome della candidata si è già spaccato l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti più forte all’interno della Rai. La componente vicino alla segreteria sarebbe favorevole alla sua nomina, più scettici invece gli iscritti del Pd che preferirebbero un direttore più navigato come Sorgi. Anche perché la Maggioni, che nasce a sinistra, è finita per schierarsi con Augusto Minzolini. E questo agli uomini di Pier Luigi Bersani non è mai andato giù.
Tutta questa premessa serve a spiegare quanto sia difficile per Gubitosi scegliere la Maggioni. Usigrai e partiti sono già pronti a voltare le spalle. Per non parlare del rischio che si corre scegliendo un’inviata come direttore, senza nessuna esperienza in un ruolo che non si può improvvisare. Si rischia di spaccare la redazione come accadde con Minzolini. Tra l’altro, non è che la Maggioni sia ben vista già adesso tra i suoi colleghi. A volerla come direttore è solo l’attuale gruppo dirigente che vuole mantenere lo status quo. Riassumendo dunque: la sfida di Gubitosi è ad alto rischio. Le altre soluzioni potrebbero essere più ecumeniche. Tuttavia qualche nomina la dovrà pure fare prima delle elezioni, altrimenti non mantiene fede a quanto promesso.
Continua intanto a circolare la voce di una possibile candidatura nella Lega Nord di Antonio Marano, il vicedirettore generale della Rai che si occupa del prodotto. Se la notizia dovesse trovare una conferma, il diretto interessato dovrebbe chiedere un’aspettativa e al suo posto potrebbe tornare Giancarlo Leone, responsabile dell’Intrattenimento già promesso a Raiuno al posto di Mauro Mazza. Quest’ultimo, però, prima di essere rimosso deve ricevere un nuovo incarico di gradimento (per evitare un ricorso che sarebbe scontato). Anche di Luisa Todini, consigliere di viale Mazzini, si dice che possa entrare in una partita elettorale.
Fonte: ItaliaOggi