«Tutte le nomine fatte finora sono state decise da me e dalla presidente» e non «perché me l’ha chiesto qualcuno. E ho intenzione di continuare così anche per la nomina dei direttori, in primis quella del Tg1» . Lo afferma in un’intervista a Repubblica il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi,sottolineando di essere abituato a lavorare «sotto pressione, non sotto pressioni».
E sul futuro direttore del Tg1 prima chiarisce che «non rinnoviamo contratti scaduti a chi è andato in pensione. Vale per tutti, con il massimo rispetto per l’ottimo lavoro» svolto dall’attuale direttore Maccari. E poi aggiunge di aspirare «al massimo consenso possibile. Ma non lo considero un pre-requisito indispensabile. C’é l’alternativa del voto a maggioranza».
Maggioni, Orfeo, Sorgi, i nomi circolati come potenziale ‘rosa’ di candidati, «sono ottimi nomi. Ma se mi chiede se la scelta é già fatta le rispondo di no». Guardando ai conti in rosso dell’azienda, Gubitosi si dice però ottimista «sulle possibilità di ripresa» e assicura che si taglierà «il superfluo ma investiremo in maniera importante, a partire dalla digitalizzazione dell’informazione». Non ci saranno, aggiunge, licenziamenti ma «bisogna ragionare sull’organizzazione del lavoro. Dobbiamo utilizzare primariamente risorse interne e su questo sono un po’ talebano». E «occorre impegnarsi a garantire l’occupazione spingendo al massimo la produttività interna».
Nella trattativa sul rinnovo del contratto, aggiunge, «l’obiettivo è ottenere una maggiore flessibilità contrattuale a fronte degli aumenti salariali che sono stati chiesti». Ai sindacati «abbiamo detto: aiutateci a utilizzare di più le strutture interne. Stiamo cercando ad esempio di specializzare i centri di produzione di Torino, Napoli, Milano», cui è giusto dare «una pianificazione industriale». Quanto al canone «se ci sarà un adeguamento sarà modesto» ma «sicuramente cercheremo di rendere la vita più difficile a chi non paga». Infine sul confronto per le primarie del centrosinistra andato in onda su Sky «noi – dice Gubitosi – lo avremmo voluto ospitare. La scelta è caduta su altri ma spero la prossima volta vengano da noi. Anche per la Rai garantisce il massimo dell’audience».
Nella piccola rivoluzione delle nomine Rai parla anche Mauro Mazza, intervistato dal Corriere della Sera, che dichiara di non sapere nulla di ufficiale sulla possibilità di essere sostituito come direttore di rete di Rai 1. «Continuo a sentire voci. – dichiara – Se fossero fondate, vorrei si tenesse conto dell’esperienza accumulata e del buon lavoro svolto soprattutto grazie a una squadra eccellente». «La normalità che consegno è la conferma di Rai 1 come rete leader, la più vista con il 19,7% nel 2012, l’unica generalista a registrare un aumento +0,8% rispetto al 2011, in un quadro in cui solo le non generaliste crescono sensibilmente».
Fonte: Ansa