Eurispes: italiani più social, ma l’informazione è sempre della tv

Un Paese diviso tra vecchio e nuovo tra chi sposa rapidamente le nuove modalità di fruizione ed i nuovi strumenti messi a disposizione dal progresso e chi rimane prevalentemente legato alla tradizione. E’ la fotografia scattata dall’ultimo rapporto Eurispes secondo cui se pc, Internet e cellulari sono ormai entrati in quasi tutte le case, non si può negare che la televisione, oggetto di tanto allarmismo e tanti elogi funebri, rimane il mezzo più diffuso e popolare.

Ma il dato più interessante riguarda la diffusione dei  social network. La maggioranza del campione usa i social network (71,9%), fa acquisti online (63,4%), guarda filmati su YouTube (60,6%). Quasi la metà degli intervistati legge un blog (49,3%), il 45,2% chatta, il 40,6% gioca con i videogiochi online, il 38,3% scarica musica/film/giochi/video, il 35,6% legge e scrive su un forum.

Facebook si conferma con ampio margine il Social Network più diffuso anche in Italia: lo usa il 97,3% dei navigatori che partecipano a Social Network. Twitter si conferma al secondo posto usato da quasi un soggetto su 3 (31,7%).  Al terzo posto si classifica Linkedin (16,1%), utilizzato prevalentemente a scopo professionale, per creare una rete di contatti in àmbito lavorativo. Meno diffuso in Italia è Pinterest (4,5%), nato nel 2010 e basato sulla condivisione di foto e video.

Facebook viene utilizzato soprattutto per guardare le attività e le foto dei propri amici (lo fa la quasi totalità degli iscritti: 91,2%) e per tenersi in contatto con i propri amici attraverso commenti (89,1%). Il 69,2% condivide le proprie foto ed i propri video, il 68,1% chatta con gli amici, il 68,1% si tiene aggiornato su eventi/incontri, il 60,4% guarda ed ascolta video, il 57% condivide link, musica e video. Più della metà dei partecipanti si iscrive a pagine su personaggi e argomenti di suo interesse (55,5%), conosce nuove persone (54,8%) e condivide sulla propria bacheca quel che pensa e che fa (52,2%). Gli utenti di Twitter usano questo social soprattutto per leggere quel che scrivono i personaggi di loro interesse (83,3%); il 74,9% legge quel che scrivono i suoi amici. La maggioranza si tiene aggiornata sulla politica e l’attualità (65,1%), risponde ai tweet degli amici (63,6%), scrive cosa pensa (61,2%), condivide link, articoli, siti (51,9%). Quasi la metà degli iscritti a Twitter conosce anche persone nuove (49%); il 40% condivide le proprie foto e video. Meno frequente è l’abitudine di rispondere ai tweet dei personaggi celebri (36,4%).

Tra le apparecchiature prese in esame, quelle il cui utilizzo risulta maggiormente diffuso tra i cittadini italiani sono il telefonino (solo il 5,1% non lo usa mai) e la tv (il 7,3% non la guarda). Solo una percentuale molto modesta di intervistati afferma di non utilizzarli. Un italiano su 4 (25,5%), invece, non ascolta mai la radio; meno della metà degli intervistati usa il lettore dvd (il 56,9% mai). La maggioranza degli intervistati non utilizza il lettore MP3/iPod (64,5%), la console per videogiochi (70,6%), l’iPad/tablet (73,2%) e, nonostante la recente diffusione, l’e-Book (80,3%).

Per quanto riguarda la frequenza di utilizzo dei singoli apparecchi, nell’arco della giornata, il primato spetta (come sempre in Italia) alla tv, guardata per più di 4 ore al giorno dal 15,5% del campione e da 2 a 4 ore dal 27,8%; il 31,6% la guarda invece da 1 a 2 ore. Segue, ad una certa distanza, il cellulare, per il quale prevale un consumo giornaliero fino ad un’ora (54,9%). Va però sottolineato che un cittadino su 10 (10,8%) lo usa addirittura più di 4 ore al giorno ed il 9,2% da 2 a 4 ore. Per la radio prevale un consumo contenuto: il 42,2% la ascolta fino ad un’ora al giorno, il 17,5% da una a due ore, il 7,5% da 2 a 4, il 7,3% più di 4; in questo caso il consumo è strettamente legato allo stile di vita.

Sul versante mezzi di informazione, oltre un terzo del campione (37,9%) non compra mai il quotidiano tradizionale, il 26,1% raramente, il 16,9% qualche volta, l’8,5% spesso, solo un soggetto su 10 tutti i giorni (10,5%). Quasi la metà (48,1%) guarda il telegiornale tutti i giorni; il 23,1% spesso, il 15,4% qualche volta, l’8,8% raramente e solo il 4,7% mai. Il 18,1% ascolta il giornale radio tutti i giorni, il 18,3% spesso, ma prevalgono coloro che lo fanno qualche volta (22,5%), raramente (17,2%) e mai (23,9%).

I risultati confermano come l’informazione online sia ormai entrata nelle abitudini della larga maggioranza della popolazione, sia pure con frequenza diversa. Il 22,3% del campione legge i quotidiani online tutti i giorni, il 21,8% spesso, il 22,8% qualche volta, il 16,5% raramente, solo il 16,5% mai. È degna di nota anche la quota di chi legge almeno un blog: l’11,1% tutti i giorni, il 16,9% spesso, il 25,7% qualche volta. Questo strumento di informazione sull’attualità si affianca ai quotidiani veri e propri ed arricchisce il ventaglio dell’offerta. Oltre la metà del campione (51,9%) utilizza la televisione come mezzo principale per tenersi informato. Al secondo posto, con un forte divario, si collocano i quotidiani online, preferiti dal 18,1%. Il 10,9% sceglie blog e altri siti Internet d’informazione, il 9,4% si affida in primo luogo ai quotidiani cartacei, l’8,1% alla radio, solo l’1,6% alla free press.

Il 97,9% degli intervistati dichiara di possedere un telefonino, solo il 2,1% risponde negativamente. Il campione si divide tra chi possiede un modello base (47,1%) e chi possiede uno smartphone (41,5%). Quasi un decimo dei soggetti dispone di più di un tipo di telefonino (9,3%). La quasi totalità del campione (98,9%), prevedibilmente, utilizza la funzione base ed originaria del telefonino, cioè fare e ricevere chiamate, ed è di poco inferiore la quota di chi invia e riceve sms (92%). La maggioranza degli intervistati usa il cellulare anche per fare foto/filmati (59,5%). Il 44,1% degli italiani usa il telefonino per inviare/ricevere foto/video, il 40,1% per usare le applicazioni, il 39% per navigare su Internet, oltre un terzo per lavorare (37,3%) e per ascoltare la musica (37%). Un terzo (32,2%) dei soggetti gioca col telefono, il 29,7% usa i social network. La forma di utilizzo ancora meno frequente è la visione sul cellulare di programmi televisivi/film. Per i soli smartphone i dati evidenziano come vera novità dell’ultimo anno il boom delle applicazioni, che offrono possibilità virtualmente infinite rispondendo alle esigenze più diverse degli utenti: informazioni, supporto per la comunicazione e la messaggistica, navigatore satellitare, divertimenti, passatempi.

L’utilizzo più frequente di Internet da parte degli utenti abituali è la ricerca di informazioni di loro interesse, che coinvolge infatti quasi la totalità dei soggetti che navigano (97,4%). Di poco inferiore è la quota di chi invia e riceve mail (94,1%). I dati forniti alla fine del 2012 da Netcomm (Consorzio del Commercio elettronico italiano) indicano la Rete come il nuovo grande avversario del commercio tradizionale.

Vengono stimati circa 12 milioni di italiani che fanno regolarmente acquisti online e per l’ultimo Natale le stime calcolano un incremento di quasi il 30% rispetto all’anno precedente. Il 57% dei navigatori abituali è iscritto ad almeno un gruppo d’acquisto, il 43% a nessuno. In particolare, il 29,6% ha fatto anche concretamente acquisti attraverso uno di questi gruppi, il 27,4% si è invece fermato all’iscrizione senza fare acquisti. Il 31,7%, pur non essendo iscritto, sa di cosa si tratta, mentre l’11,3% non sa cosa siano. L’iscrizione non corrisponde quindi alla effettiva partecipazione ai gruppi di acquisto online: solo poco più della metà degli iscritti ha infatti acquistato realmente qualcosa. I prodotti/servizi più acquistati tramite gruppi online sono i pasti (pranzi, cene, aperitivi), comprati dalla metà degli intervistati che hanno fatti acquisti; seguono apparecchiature tecnologiche (41,2%), trattamenti estetici e pacchetti benessere (40,3%), viaggi (39,2%). Il 26% ha acquistato biglietti per spettacoli/mostre, il 20,3% visite mediche, il 17,5% corsi, il 17,1% prodotti alimentari. Il 17,3% ha comprato altri prodotti/servizi.

Fonte: corrierecomunicazioni.it

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