Copyright online, Mediaset colpisce ancora. Condannata Yahoo!

L’Italia, e soprattutto la giurisprudenza italiana, si conferma come baluardo per la difesa del Copyright online in ogni modo e con ogni mezzo. E anche stavolta, dietro all’ennesima sentenza che taglia le gambe alla libera circolazione dei contenuti in Rete, si muove sornione il Biscione di Cologno. Dopo le clamorose sentenze a danno di YouTube, di Italia On Line, e il tentativo alluncinante di oscurare l’account video dell‘Unione Nazionale Consumatori, ora la scure censoria di Mediaset si scaglia contro Yahoo!.

Ad annunciare la vittoria è proprio l’azienda della famiglia Berlusconi con un comunicato stampa. Il Tribunale di Milano ha accolto le richieste del gruppo Mediaset e ha stabilito che la diffusione non autorizzata di video televisivi di Mediaset da parte della società “Yahoo! Italia” costituisce violazione del diritto di autore. Il Tribunale – informa una nota – ne ha vietato l’ulteriore diffusione sul portale “Yahoo! Video” fissando una penale di 250 euro per ogni video non rimosso e per ogni giorno di ulteriore indebita permanenza. Yahoo! era stata citata in giudizio da Mediaset il 3 novembre del 2009 a seguito di un controllo a campione nell’aprile dello stesso dello anno. Nel corso del monitoraggio sul portale Yahoo! erano stati trovati 218 video con copyright Mediaset, per un totale di 21 ore di programmazione.

La causa proseguirà il 18 ottobre 2011 per determinare l’entità del risarcimento del danno subito da Mediaset. «Questa decisione – afferma Mediaset – ribadendo un fondamentale principio di diritto, costituisce un altro passo decisivo nella direzione della tutela di tutti gli editori che investono nella produzione di contenuti originali e negli autori che li generano. Ancora una volta è stata infatti stabilita la diretta responsabilità dei provider in caso di diffusione non autorizzata di contenuti protetti da copyright. Viene così ulteriormente consolidata la giurisprudenza avviata dal Tribunale di Roma nei confronti di Google/YouTube e dal Tribunale di Milano verso Italia On Line» conclude il comunicato.

Ma le vittorie della guerra santa di Mediaset sulla tutela dei diritti degli editori sul Web, a danno del principio di neutralità della piattaforma, sono possibili solamente in questo malandato paese, con un governo e un’Autorità per le comunicazioni in grado di generare leggi e disposizioni censorie al pari delle più celebri dittature, e ancora lontano da una cultura della Rete e da una minima alfabetizzazione dell’uso anche commerciale di Internet. Lo dimostrano le batoste subite da Telecinco e Mediaset España in cause identiche nei tribunali spagnoli, che hanno dato invece ragione ai provider e ai fornitori dei servizi di condivisione dei contenuti (come Google/YouTube).

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