Copyright. Google batte Mediaset “Non responsabile per lo streaming illegale delle partite di Mediaset Premium”

Mediaset perde nuovamente in tribunale sulla difesa copyright. Ieri il tribunale di Roma ha riaffermato l’estraneità delle piattaforme Web.

Il nostro paese e soprattutto chi è autorizzato a muoveri i fili nelle sale di comando, ormai è chiaro, non è particolarmente aperto alle nuove tecnologie, soprattutto quelle della grande Rete. Lo dimostra la guerra anacronistica che da tempo si combatte nei nostri tribunali  per la tutelare giustamente i diritti d’autore (o d’azienda) dei contenuti, punendo però le piattaforme di condivisione del Web e gli ISP, contenuti che in un modo o nell’altro riescono sempre ad arrivare su Internet per una condivisione “illegale”.

Mediaset da più di anno è impegnata nella propria personale battaglia per la difesa del copyright dei propri video e format tv diffusi sul Web e sulla Rete. Il Biscione è riuscito a sconfiggere nelle aule di tribunale italiane (ma non in quelle spagnole) YouTube (Google), Yahoo!, Libero.it (ha anche censurato il sito dell’Unione Consumatori) e avrebbe gioito per il varo della legge proposta dall’ex ministro allo sviluppo (il famigerato decreto Romani) e la sua revisione ripulita nella legge sulle intercettazioni telefoniche (col celebre comma 29 ammazza blog) che avrebbero dovuto censurare e stringere un controllo senza precedenti sul Web italiano.

Ora, dopo la prima sconfitta con il provider Choopa, le sentenze paiono girare finalmente a favore della libertà di espressione e del principio di neutralità della Rete. Il Tribunale di Roma ha infatti stabilito che le piattaforme web non sono responsabili per il contenuto caricato dai loro utenti e quindi non c’é violazione del diritto d’autore – da parte degli hosting provider – per lo streaming di partite di calcio: lo rende noto Google in un post pubblicato sul blog ufficiale, in riferimento ad «una citazione di Rti, controllata di Mediaset», contro Mountain View.

«Rti – spiega Google – ci ha citato per violazione del diritto d’autore perché un portale, ospitato su Blogger, avrebbe effettuato lo streaming di partite di calcio trasmesse dai canali televisivi di Rti. Il Tribunale di Roma ha respinto le richieste di Rti, perché, a seguito di notifica a Google, il contenuto che avrebbe violato il diritto d’autore era stato rimosso da Blogger. Il Tribunale ha affermato che una diversa decisione sarebbe stata in contrasto con la direttiva europea sull’e-commerce. Questa decisione è importante in quanto ribadisce le regole della responsabilità online».

Per Google, «il tribunale di Roma ha emesso un’importante decisione sulla limitazione della responsabilità degli Internet Provider al diritto d’autore e all’hosting di video. Ha affermato che le piattaforme web non hanno l’obbligo di monitorare i contenuti caricati dagli utenti alla ricerca di violazioni del diritto d’autore, né di prevenire future violazioni da parte degli utenti». Mountain View ricorda, infine, che «la violazione di diritto d’autore è una questione seria», che investe «ingenti somme nello sviluppo di tecnologie anti pirateria» e che è importante «che i detentori dei diritti e le piattaforme lavorino insieme. Senza questa collaborazione, è impossibile per una piattaforma come Blogger sapere se un elemento sia stato caricato con o senza l’autorizzazione del detentore dei diritti. E la decisione del Tribunale di Roma riafferma questo principio».

Fonte : Ansa

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