Cda Rai boccia senza appello l’opas di Ei Towers. Approvato il bilancio 2014

400px-RAI_—_Radiotelevisione_italiana_(logo).svgIl Cda di viale Mazzini ha approvato ieri il bilancio 2014 e ha ribadito il suo no all’opas di Ei Towers su Rai Way, anche alla seconda opzione quella di una partecipazione al 40% e non più controllo.

La Rai considera strategica la partecipazione nella controllata anche in quanto correlata al soddisfacimento dei bisogni di interesse generale, così come la permanenza di Rai Way in Borsa (da dove la società rischierebbe di essere delistata se Ei Towers riuscisse a prendersi tutto il 35% disponibile sul mercato) nonché il mantenimento di un azionariato diffuso.

Per la controllata di Mediaset ora l’acqusizione si fa difficile, e il no della Rai potrebbe forse indurre la società delle torri (nata dalla fusione tra Dmt e Elettronica industriale) ad abbandonare il campo. Anche perché l’alternativa (tirare dritto e accontentarsi del 35%) non parrebbe in linea con quanto indicato dalla società giusto la scorsa settimana, quando il cda di Ei Towers aveva deciso di ritoccare la soglia minima al 40% (e non più al 66,67%), subordinando comunque il tutto al raggiungimento di una qualche forma di collaborazione industriale con la Rai Way in termini di razionalizzazione dell’infrastruttura e gestione integrata di servizi «qualora Rai Way condivida l’obiettivo di efficientare le rispettive reti».

Se il Biscione non rilanciasse Ei Towers potrebbe riprendere il suo cammino verso acquisizioni (come si evidenziava anche nel prospetto) e fusioni (a cui, invece, non si faceva cenno nel documento che ha accompagnato l’Ipo). Qualcuno, tra gli addetti ai lavori, ci legge un riferimento, nemmeno troppo velato, a possibili nozze.

Vero è che il mercato delle torri è in fermento. Dietro l’angolo c’è l’Ipo di Inwit-Telecom (verso cui Ei Towers e Rai Way potrebbero legittimamente nutrire un qualche appetito). In questo caso la fine dell’opas azzererebbe di fatto la partita aprendo la strada a nuovi scenari e potrebbe aprire la strada ad altre possibili e future alleanze.

Intanto il cda del Rai, riunitosi sotto la presidenza di Anna Maria Tarantola, ha approvato all’unanimità il Progetto di Bilancio al 31 dicembre 2014 della Capogruppo e quello consolidato del Gruppo, che verranno sottoposti alla deliberazione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti, convocata in data 25 e 26 maggio 2015, rispettivamente in prima e seconda convocazione. Il Gruppo Rai ha chiuso con un risultato netto positivo pari a 57,9 milioni (47,9 milioni per Rai S.p.A.), a fronte di un utile di 5,3 milioni (4,3 milioni) dell’esercizio 2013.

Il 2014 è stato un anno complesso per la Rai. I costi esterni hanno scontato, come accade negli anni pari, l’impatto dei grandi eventi sportivi trasmessi nell’esercizio, pari a quasi 95 milioni. I ricavi da canone sono stati rideterminati per la decurtazione, pari a 150 milioni, disposta dalla Legge 23 giugno 2014, n. 89, effetto che si è aggiunto al mancato riconoscimento dell’adeguamento all’inflazione dell’importo unitario e alla crescita della morosità.

Da ultimo, l’andamento del mercato pubblicitario – che ha risentito del ritardato manifestarsi dell’inversione del trend negativo macroeconomico – ha comportato una leggera flessione della raccolta pur in presenza di un incremento di quota di Rai Pubblicità.

In questo scenario, Rai ha ridotto i costi esterni e quello del personale, con un risparmio, al netto dell’onere per i grandi eventi sportivi, di oltre 80 milioni. Ha inoltre valorizzato un asset strategico quale la controllata Rai Way mediante il collocamento sul mercato azionario di una quota prossima al 35% della società con un incasso di 280 milioni ed una plusvalenza netta di 228 milioni. L’esercizio presenta quindi una gestione industriale sostanzialmente equilibrata e un indebitamento in forte calo, per oltre 125 milioni rispetto al 2013 (da 441 milioni a fine 2013 a 315 milioni).

Nell’esercizio è continuato immutato l’impegno del Gruppo Rai a supporto della produzione audiovisiva indipendente: di Cinema, di Fiction e di Intrattenimento. Grande impulso è stato dato, inoltre, alla rivitalizzazione della tecnologia, con la completa digitalizzazione delle testate giornalistiche nazionali e di parte di quelle regionali, e con numerose iniziative che stanno progressivamente ridisegnando il modello e l’assetto produttivo aziendale.

Secondo il cda Rai, i target fissati dal Piano Industriale 2013-2015 (equilibrio economico e finanziario, eccellenza dell’offerta e produzione con tecnologia all’avanguardia) sono stati quindi pienamente raggiunti.

Fonti: Italpress | primaonline.it | ufficiostampa.rai.it

Aggiornamento:

Rai Way, Ei Towers ritira l’offerta

Ei Towers, ha ritirato “la comunicazione dell’operazione di concentrazione trasmessa all’Antitrust il 24 febbraio scorso”, comunica in una nota il gruppo. Di fatto però è il primo passo per la rinuncia a presentare una nuova Opa, come aveva chiesto la Consob. Nello stessa nota si annuncia infatti che il consiglio di amministrazione si riunirà il prossimo 22 aprile “per le opportune deliberazioni in merito all’offerta”. La decisione relativa all’Antitrust in realtà chiude la precedente tornata, quando era stata presentata un’opas con obiettivo minimo del 66,7%. Soglia assolutamente improbabile, visto che il governo aveva già detto e più volte riconfermato in seguito che avrebbe tenuto il 51% della società in mano pubblica. Ne era seguita da parte della Consob un preavviso di rigetto, né aveva passato il vaglio della Commissione la nuova versione del Prospetto, che prevedeva una soglia minima al 40%. Ora ci si avvia verso il ritiro della proposta. Almeno quella che passava attraverso un progetto finanziario. (repubblica.it)

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