I tagli all’emittenza radio-tv locale contenuti nella Legge di Stabilità e in quella di bilancio sono insostenibili per il settore. Questo, secondo quanto apprende l’ANSA, l’allarme lanciato dal viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, in una lettera che avrebbe inviato al ministro dell’Economia Saccomanni e a quello dello Sviluppo, Zanonato.
Secondo il viceministro, con un taglio che è di circa la metà rispetto ai fondi del 2013, molte imprese che garantiscono il pluralismo rischierebbero la chiusura. I contributi che spettano all’emittenza radio tv locale, sottolinea il viceministro allo Sviluppo con delega alle Comunicazioni, sono stati tagliati in modo drastico. Rispetto a quanto stanziato nel 2013 (circa 78 milioni di euro), si passa infatti a 37,8 milioni, la metà. E anche per il triennio il taglio è di un terzo.
Secondo Catricalà, quindi, una riduzione simile è insostenibile per il settore: tra l’altro molte imprese che garantiscono, grazie anche ai fondi statali, il principio costituzionalmente rilevante del pluralismo informativo, sono già colpite dalla forte crisi e con questo taglio, secondo il viceministro, rischiano la chiusura. Tra l’altro, avverte ancora Catricalà, si rischia così di dover utilizzare, in sostituzione, altre risorse pubbliche (i fondi per gli ammortizzatori sociali), per cercare di attenuare le crisi occupazionali conseguenti.
Il viceministro, pertanto, invita a un intervento correttivo per individuare eventuali coperture alternative e ripristinare quantomeno gli importi già stanziati dalla Legge di Stabilità e nel Bilancio di previsione dello Stato nel 2013.
Fonte: Ansa