MILANO – Il colosso telefonico guidato da Franco Bernabè annuncerà a breve (forse già il 17 gennaio, giorno di un cda informale) la sospensione delle procedure di vendita de La 7, mentre spunta l’ipotesi Opa per la cessione di La7. Più avanti prenderà ancora più tempo per lo spin-off della rete per il quale sono in corso contatti con la Cdp, superando la primavera e forse arrivando al 2014.
E’ quanto può anticipare MF-Milano Finanza che in un articolo sottolinea che Telecom Italia accantona per ora i piani di cessioni domestiche e si lancia assieme alle big europee in una campagna senza precedenti: rispondere allo strapotere degli over the top americani, Google e Facebook in testa, con un vero cartello delle reti europee.
E il bello è che la nascita di una società delle infrastrutture tlc nel Vecchio Continente è stata benedetta dalla Commissione Europea e dal titolare della Concorrenza, Joachin Almunia. La notizia, rilanciata ieri dal Financial Times e confermata dal commissario spagnolo, ha però un duplice effetto, tutto italiano, che taglierà la testa al toro a tante diatribe degli ultimi mesi.
La ragione della procedura di vendita è molto semplice. Nel momento in cui Telecom Italia, assieme a France Telecom, Deutsche Telekom, Telefonica e Vodafone (tutte effervescenti ieri in borsa, rispettivamente con rialzi dell’8,84%, 4,61%, 3,42%, 4,17% e 1,94%) si apprestano a provare a condividere le rispettive reti per opporre un sodalizio robusto ai giganti Usa che sfruttano le loro infrastrutture, ogni dismissione infrastrutturale va in secondo piano.
A rendere ancora più complicata la vendita di TI Media ora spunta anche il rischio concreto di un’Opa. Secondo quanto si legge sul Messaggero, Telecom Italia avrebbe chiesto a Clessidra-Equinox ed eventualmente a Cairo Communications una nuova offerta comprensiva del lancio di un’Opa, nel caso in cui la Consob lo richiedesse, anche se gli interessati sarebbero titubanti.
Nei colloqui in corso con i pretendenti, il team di Franco Bernabè avrebbe prospettato questa eventualità, che è legata all’applicazione del Testo unico di finanza. La Consob potrebbe infatti non ritenere sufficiente il percorso seguito finora dalla procedura di vendita. Per questo è stata formulata la richiesta alle parti di far pervenire una nuova proposta per il consiglio di Telecom Italia.
Fonte: MF – Il Messaggero