Secondo il quotidiano ItaliaOggi c’è più che un sospetto che il gruppo L’Espresso sia pronto a rilevare una quota consistente di TI Media e del canale La7, il cosiddetto terzo polo mancato della televisione. Le voci della possibile cessione hanno fatto rimbalzare più volte in Borsa il titolo della società guidata da Giovanni Stella. Ma nonostante le ripetute smentite da parte di Rodolfo e Carlo De Benedetti («Non sono previste operazioni straordinarie»), sembra che vi sia un forte interessamento.
Certo l’acquisto di TI Media da parte dell’Ingegnere dovrebbe superare le regole dell’Antitrust sulla concentrazione di mercato. Ma le voci di un possibile ingresso nelle trattative di Cario Communication, già concessionaria della raccolta pubblicitaria dell’emittente, potrebbero costringere all’azione il gruppo L’Espresso per ragioni concorrenziali, ma non solo. ItaliaOggi scrive che Urbano Cairo potrebbe essere legato segretamente a Berlusconi e Mediaset in un’operazione politico-editoriale (anche questa smentita). De Benedetti, nel timore che il Biscione possa affossare il trend positivo ed emergente di La7, per contrastare le mosse del suo più grande “nemico”, nelle stesse ore delle voci su Cairo, è tornato a fare pressioni sull’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè.
Pare quindi l’ennesimo scontro tra l’Ingegnere e il Cavaliere che nell’ulitmo match ha dovuto cedere 560 milioni di euro per il lodo Mondadori. È chiaro che a Berlusconi basterebbe togliere La7 dal mercato, piuttosto che vederla nelle mani di De Benedetti pronta a nuocergli (anche sul piano della raccolta pubblicitaria, in crescita con un contratto che prevede ricavi pubblicitari lordi minimi di 120 milioni). Ecco perché in questa impresa, sempre secondo le ipotesi di ItaliaOggi, De Benedetti è pronto a giocarsi tutte le carte possibili. Convinto che Cairo da solo non avrebbe le risorse sufficienti per gli investimenti necessari, ha invitato Bernabè a tornare sui suoi passi. Quando in pieno regime berlusconiano l’ad di Telecom teorizzava che La7 non era «strategica per il gruppo». La Repubblica a quei tempi scrisse sulla possibile cessione di un pacchetto del 20% di TI Media in modo da permettere a Telecom di scendere sotto il 50% e poter consolidare i conti di La7.
Per ora Bernabè sembra non voler cedere alle lusinghe dell’Ingegnere. Ma prima o poi dovrà prendere in mano il dossier TI Media, dato che all’orizzonte (nel 2013) si intravede la scadenza del suo mandato (che coincide tra l’altro con quella del governo di Mario Monti). E nella partita della possibile cessione giocheranno un ruolo importante anche lo stesso Giovanni Stella, ad di TI Media e artefice del successo imprenditoriale, ed Enrico Mentana, direttore del Tg di La7, e indiscusso protagonista della valorizzazione dell’emittente che ha già posto una questione di libertà di stampa.
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