TI Media (con Persidera) continua la battaglia sull’assegnazione della quarta frequenza del digitale terrestre. A luglio nuova udienza per l’appello al Consiglio di Stato.
In una nota diffusa giovedì 7 maggio, Telecom Italia Media informa che mercoledì il Consiglio di Stato ha pubblicato la decisione parziale sulle questioni pregiudiziali relative al ricorso presentato dalla propria controllata Persidera (operatore di rete puro nato dalla fusione di Rete A del Gruppo Espresso e TIMB con 5 Mux) per la riforma della sentenza del Tar Lazio sulla mancata assegnazione della quarta frequenza nel processo di conversione delle reti dall’analogico al digitale, respingendo le eccezioni avanzate dalle controparti.
L’udienza per l’ulteriore esame dell’appello è stata fissata per il 2 luglio 2015.
Nel febbraio del 2014 in primo ricorso (datato 2009) sempre di TI Media contro il Ministero dello Sviluppo economico e l’Agcom sull’assegnazione dei Mux del digitale terrestre dopo lo Switch-off (assegnati dalla famigerata Legge Gasparri), la prima sezione del Tar del Lazio rigettò le richieste della società del Gruppo Telecom Italia e impose il limite di sole tre frequenze digitali per l’allora operatore di rete Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB).
TIMB e Mtv (ora ceduta da Telecom) lamentavano, tra le altre questioni, l’assegnazione di risorse frequenziali in numero minore rispetto a quelle spettanti; la disparità di trattamento per Telecom Italia Media Broadcasting, unico operatore nazionale a non aver beneficiato dell’applicazione del criterio di conversione da analogico a digitale “uno a uno“; e l’illegittimità delle previsioni relative alla gara per il dividendo digitale (l’allora noto beauty contest).
Intanto il Cda di Telecom Italia Media, riunitosi in settimana sotto la presidenza di Severino Salvemini, ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione del Gruppo al 31 marzo 2015. I ricavi consolidati del Gruppo del primo trimestre 2015 sono pari a 20,9 milioni di euro in incremento di 5,4 milioni di euro (+34,8%) rispetto al primo trimestre 2014 (15,5 milioni di euro). Tale andamento, su cui ha inciso positivamente l’integrazione delle attività ex Rete A S.p.A. (acquisita il 30 giugno 2014 e fusa in Persidera S.p.A. a dicembre 2014) non presenti nel primo trimestre 2014, è integralmente attribuibile all’operatore di rete. Includendo le attività ex Rete A del primo trimestre 2014 la variazione organica dei ricavi dell’operatore di rete risulta sostanzialmente allineata con una riduzione di 0,3 milioni di euro.
L’Ebitda del primo trimestre 2015 è pari a 8,8 milioni di euro in incremento di 3,1 milioni di euro rispetto ai 5,7 milioni del primo trimestre 2014. Su tale andamento ha influito positivamente sia il già citato incremento dei ricavi che l’incremento degli altri proventi per 1,5 milioni di euro, solo parzialmente compensati da un incremento degli altri costi operativi per 3,5 milioni di euro dell’operatore di rete principalmente attribuibili ai costi provenienti dalle attività ex Rete A non presenti nel primo trimestre 2014, includendo tali costi la variazione organica dell’Ebitda dell’operatore di rete risulta positiva per 1 milione di euro. L’Ebitda di Telecom Italia Media S.p.A. risulta in riduzione di 0,5 milioni di euro a seguito principalmente di maggiori acquisti di materie e servizi.
L’Ebit è pari a 3,2 milioni di euro rispetto al 1 milione di euro del primo trimestre del 2014, e sconta minori ammortamenti per 1,0 milioni di euro integralmente attribuibili all’operatore di rete. Tale variazione include sia l’allungamento della vita utile delle frequenze (effettuata ad agosto 2014, a valere per tutto l’esercizio 2014) che la ridefinizione della vita utile degli impianti di ricetrasmissione di Persidera S.p.A. ante fusione (effettuata a dicembre 2014, a valere per tutto l’esercizio 2014) che hanno portato ad una riduzione degli ammortamenti rispettivamente di circa 0,4 e di circa 1,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2014, solo parzialmente compensata dall’incremento degli ammortamenti provenienti dalla immobilizzazioni ex Rete A non presenti nel primo trimestre 2014.
Il risultato netto è pari a -0,7 milioni di euro rispetto a -2,6 milioni di euro nel primo trimestre 2014. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2015 è pari a 266,9 milioni di euro rispetto a 269,4 milioni di euro di fine 2014. L’andamento è principalmente attribuibile al fabbisogno per gli investimenti industriali del periodo per 1,4 milioni di euro, al risultato della gestione operativa positiva per -8,7 milioni di euro, al pagamento dei dividendi sul risultato 2014, da parte di Persidera S.p.A. al Gruppo Editoriale l’Espresso, per 2,9 milioni di euro e agli altri esborsi netti per 1,9 milioni di euro principalmente relativi agli oneri finanziari netti del periodo.
Fonti: finanza.lastampa.it | corrierecomunicazioni.it | telecomitalia.com | agi.it