Mentre DGTVi, dal mensile DIGITA, propone le solite cifre sul trionfo (scontato) dell’avvento del digitale terrestre, continua la guerra ai margini dell’asta LTE tra le tv locali, che dovrebbero rinunciare per legge a molte delle proprie frequenze da destina alla banda larga mobile, e le istituzioni del governo, del MSE e dell’Autorità Garante per le comunicazioni. I ricorsi al TAR delle emittenti regionali sono dietro l’angolo, ma il governo ha trovato e approvato una norma che impedirà alle stesse di riappropiarsi dei canali anche in caso di vittoria in tribunale. Ma le disposizioni del ministero e dell’Agcom violano palesemente una delibera che concende alle tv locali un terzo delle risorse frequenziali.
Ecco il comunicato di protesta di FRT:
Giovedì scorso l’Associazione Tv Locali della FRT ha tenuto un’audizione presso l’Agcom sul tema della revisione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze digitali. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha, infatti, avviato il procedimento di completamento della pianificazione di dettaglio delle frequenze digitali da destinare alle emittenti locali nelle aree tecniche corrispondenti alle regioni Liguria, Toscana, Umbria e Marche e alla provincia di Viterbo.
Come già scritto sull’ultimo numero di FRT Radio & Tv Notizie, con la Delibera 330/11/CONS, l’Agcom ha abrogato le disposizioni dell’art. 1, commi 7 e 8 della delibera 300/10/CONS che prevedevano la convocazione dei tavoli tecnici con i soggetti legittimamente operanti nelle aree da digitalizzare, ritenendo non più coerente tale procedura in quanto i fabbisogni frequenziali delle emittenti locali troveranno una valutazione oggettiva nell’ambito delle graduatorie che il Ministero stilerà ai sensi del decreto-legge 34/2011 convertito dalla legge n. 75/2011. Nel corso dell’audizione l’Agcom ha reso noto le frequenze potenzialmente pianificabili in ciascuna area tecnica il cui numero è il seguente: 19 canali per Liguria e Toscana e 20 canali per le Marche.
Va detto che una frequenza tra quelle pianificate comprende anche la frequenza UHF spettante al MUX 1 della Rai. L’Associazione Tv Locali ha evidenziato ai dirigenti dell’Agcom l’incongruenza della pianificazione prospettata in sede consultazione proprio con quanto disposto dalla legge 75/2011, in quanto quest’ultima prevede l’assegnazione delle frequenze sulla base di graduatorie regionali, mentre la pianificazione è stata predisposta (salvo ripensamenti) per aree tecniche comprendenti, in alcuni casi, più regioni. Occorrerebbe, quindi, valutare la possibilità di procedere ad una pianificazione su base regionale mediante la decomposizione delle reti in ambito locale.
E’ stato anche fatto presente che la riserva del terzo a favore dell’emittenza locale debba essere rispettata non solo numericamente ma anche qualitativamente, soprattutto con riferimento ai problemi interferenziali con la Francia e con la Croazia. Infatti attualmente in Corsica sono stati attivati i canali 21, 31, 34, 44 e 51 ed a breve saranno attivati anche i canali 24 e 53. In Costa Azzurra sono attivi i canali 22, 25, 28, 39 e 38 e saranno accesi anche i canali 29 e 45, senza considerare che i canali 27, 35 e 41 sono stati assegnati, in base a quanto stabilito dall’accordo di Ginevra 06, al Principato di Monaco. La Croazia ha attivato i seguenti canali (come da piano di Ginevra) : 23, 28, 29, 34, 39, 42, 45, 46,53, 57 e il 61.
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