Secondo il mensile online DIGITA, del consorzio DGTVi delle tv nazionali (Rai, Mediaset, La7, Mtv), sarà questo 2011-2012 l’ultimo e decisivo anno di transizione della tv digitale terrestre, che avanza “trionfalmente” nel paese Italia.
Ma nonostante i toni positivi riposti da DGTVi, sono ancora da affrontare tutti i potenziali problemi degli Switch-off delle regioni del centro e del sud Italia, le problematiche sull‘assegnazione gratuita delle frequenze nella gara a beauty contest, e la battaglia sull’esproprio coattivo dei canali 61-69 UHF delle sole tv locali (che DGTVi chiama razionalizzazione delle frequenze) per l’asta delle telco per la banda larga mobile.
Una tv digitale che, sempre secondo DIGITA, ha raggiunto il 79% del consumo televisivo (dati Osservatorio Studio Frassi): quella terrestre sale al 62,8% (+58,4% rispetto al 2010), la tv digitale satellitare invece al 16% (+9%). I dati E-Res registrano che il dtt si attesta alla fine di maggio 2011 a una penetrazione dell’84% del totale delle famigle italiane, inteso però come adozione di un decoder o di un tv con tuner digitale. Ben più basse sono invece le percetuali sulla ricezione ottimale dei segnali del digitale terrestre (anche nelle aree all digital).
Nel panorama televisivo nazionale cresce l’ascolto dei canali nativi digitali in chiaro (come La5, La7d, Rai4, Rai5, Boing, ed altri), che complessivamente a giugno 2011 raggiungono la share del 20,3%. Gli ascolti, afferma DIGITA, sono passati dai 644mila individui del gennaio 2010 alla soglia dei due milioni di oggi – sono infatti oggi 1,9 milioni gli spettatori nel giorno medio.
Entro il mese di luglio il Ministero, con il supporto tecnico della Fondazione Ugo Bordoni, redigerà il Master Plan delle attività giornaliere degli Switch-off previsiti da ottobre a dicembre per Liguria, Toscana, Umbria, Marche e per la provincia di Viterbo. La nuova tappa del processo di transizione è partita anche se alcune Regioni, Province (come la Provincia di Savona), ed enti locali (come il Corecom Umbria) si dichiarano ancora impreparate al passaggio. Inoltre la realizzazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze tv è a rischio, per il potenziale blocco di una gara a beauty contest minacciata dai ricorsi dell’operatore Tivuitalia. Una pianificazione fortemente criticata dalle associazioni delle tv locali, che con le nuove disposizioni di Agcom e Ministero sottrae ulteriori canali al comparto regionale, che per legge avrebbe diritto ad un terzo delle risorse frequenziali.
Insomma, nonostante il consueto ottimismo che traspare dalle colonne di DIGITA, i problemi dell’avvento della tv digitale terrestre permangono e rischiano come al solito di bloccare tutti i lavori, o peggio, come è già accaduto in passato, di generare il solito caos a danno delle emittenti e soprattutto dei telespettatori con l’arrivo all’ultimo momento o addirittura in ritardo delle dispozioni ministeriali sul passaggio, dei vari Master Plan, delle numerazioni LCN e della regolamentazioni delle frequenze televisive.
RIPETO DA SEMPRE se avessero messo la fibra ottica in tutta italia nessun problema per avere Tnternet TV e Telefono MA dopo Silvio Berlusconi come controllava + le informazioni ?