A sette anni dall’inizio del passaggio dalla televisione analogica a quella digitale terrestre, in Valle d’Aosta la Rai sperimenta in queste settimane la seconda generazione del digitale terrestre con trasmissioni in alta definizione.
Nella regione valdostana (che è stata, assieme alla Sardegna, la prima ad avviare il problematico Switch-off al digitale terrestre) l’impianto di Gerdaz, nel comune di Gressan ha cominciato a trasmettere la tv con la nuova codifica DVB-T2, irradiando il multiplex 5 della tv pubblica sul canale 53 UHF (che comprende Rai 3D test, Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD) su una porzione importante del territorio. «La Valle d’Aosta, con le sue montagne e la sua conformazione – spiega Gino Alberico, responsabile studio e ricerca del centro ricerche e innovazione della Rai – è un terreno ideale di sperimentazione tecnica per testare l’affidabilità del segnale e i problemi di ricezione».
La Rai sta testando inoltre le tecnologie di ultima generazione per la trasmissione di programmi in Alta Definizione e 3D, confermando il suo impegno pluriennale verso l’innovazione. «In particolare – spiega Luigi Rocchi, direttore strategie tecnologiche e vicepresidente di HD Forum Italia – nella prova del sistema digitale terrestre di seconda generazione DVB-T2 sono in corso i test con le diverse tipologie di contenuti per la ricezione fissa e mobile 3D e HD, sia 2K che 4K, codificati anche con il nuovo standard HEVC (High Efficiency Video Coding) e con audio multicanale 5.1».
Si prepara dunque una nuova rivoluzione tecnologica, di cui tuttavia non è ancora chiara la data del passaggio al grande pubblico, che aprirà la strada all’utilizzo televisivo su larga scala dell’alta definizione, del 3D, anche in mobilità, pur in una prospettiva di riduzione delle frequenze disponibili. Il nuovo sistema DVB-T2 è infatti in grado di far stare su una banda più stretta un maggiore numero di canali: all’interno dello stesso multiplex sarà possibile avere fino a 6 canali in alta definizione contro i 2 attuali.
E secondo una legge varanta dall’ex governo Monti, entro il 2015 i produttori di televisori dovranno dotare gli apparecchi del sintonizzatore in grado di decodificare i segnali tv trasmessi con la nuova tecnologia, «ma poi si dovrà attendere una massa critica di utenti prima di avviare i telespettatori al nuovo digitale terrestre», precisa Alberico.
Fonti: lastampa.it | hdforumconference.com
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