Vivendi starebbe studiando una nuova proposta da presentare a Mediaset per Premium fra fine agosto e inizio settembre.
Per l’intricata querelle tra Vivendi e Mediaset si muovono anche gli advisor, primo fra tutti come primo mediatore Mediobanca, che ha tra i suoi azionisti chiave proprio il finanziere bretone Vincent Bolloré. L’idea sarebbe quella di lanciare una sorta di messaggio pacificatore già in occasione dell’approvazione dei conti semestrali prevista per il prossimo 25 agosto. Poi tra fine agosto e inizio settembre verrà presentata la nuova offerta.
Il 25 luglio Vivendi ha comunicato a Mediaset uno schema alternativo al contratto firmato l’8 aprile: ha confermato lo scambio del 3,5% del capitale tra Mediaset e Vivendi ma ha proposto di rilevare solo il 20% di Premium e di arrivare a detenere in tre anni circa il 15% del Biscione attraverso un prestito obbligazionario convertibile. La nuova offerta è stata definita irricevibile da Mediaset.
A inizio agosto un report di Mediobanca ipotizzava il possibile coinvolgimento di una telco nella partita. Idea che potrebbe rafforzare il profilo industriale dell’alleanza tra Mediaset e Vivendi, se mai la frattura verrà sanata. Uno dei punti cardine dell’accordo dello scorso 8 aprile prevedeva infatti che le due società sviluppassero un progetto per realizzare produzioni su scala internazionale. I contenuti, ideati e realizzati da una nuova struttura secondo standard e linguaggi per il mercato globale, dovevano poi venir valorizzati attraverso la distribuzione sulle reti tv dei due gruppi in Italia, Francia e Spagna. È evidente che la presenza di una società di tlc potrebbe fare da volano per una veicolazione ancora più capillare delle nuove produzioni.
In quest’ottica va ricordato che al momento Mediaset Premium è partecipata per l’88,889% da RTI e per il restante 11,111% da Telefonica. Il primo accordo, che per Mediaset è ancora valido, prevedeva che Vivendi rilevasse anche la quota in capo al gruppo di tlc. Ora, segnalano alcuni osservatori, il gruppo iberico potrebbe essere uno dei perni attorno ai quali costruire un’eventuale nuova intesa. Dal Biscione, però, fanno intendere di voler dare esecuzione al contratto firmato l’8 aprile e solo in una fase successiva, la società potrebbe rendersi disponibile a valutare modifiche o revisioni dell’accordo.
Fonte: Il Sole 24 Ore