ITU: Italia 30esima nella classifica dei Paesi più tecnologici

L’Italia scende in un anno dalla 29esima alla 30esima posizione nella classifica dei Paesi più avanzati in termini di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict). Un calo inesorabile e costante dato che nel 2011 era 28esima. Medaglia d’oro, per il terzo anno consecutivo, alla Corea del Sud, seguita da Svezia, Islanda, Danimarca, Finlandia e Norvegia. Tra gli altri paesi nella “top ten”, figurano Paesi Bassi, Regno Unito, Lussemburgo e Hong Kong.

Lo rivela l’ultima classifica dell’Itu (International Telecommunication Union) sui livelli di accesso, utilizzo e competenze in materia di Ict in 157 Paesi, contenuta nel rapporto Measuring the Information Society 2013. Il documento, reso noto lunedì 7 ottobre a Ginevra, descrive un mondo sempre più connesso e rivela che entro la fine del 2013 il 40% della popolazione mondiale, circa 2,7 miliardi di persone , sarà in rete e che il 30% dei giovani del mondo sono nativi digitali.

Nel 2012 si sono registrati 250 milioni di nuovi utenti, ma restano ancora 1,1 miliardi di abitazioni al mondo, , pari a 4,4 miliardi di persone, il 90% delle quali nei paesi in via di sviluppo, che non hanno ancora un accesso internet.. La banda larga mobile su smartphone e tablet è diventato il segmento in più rapida crescita del mercato delle Ict, e la quasi totalità degli abitanti del pianeta ha oggi accesso a servizi di cellulare mobile, con 6,8 miliardi di abbonamenti cellulari.

Secondo il rapporto dell’agenzia Onu specializzata nelle telecomunicazioni le connessioni alla banda larga mobile su reti 3G e 3G+ stanno crescendo a un tasso medio annuo del 40% e quasi il 50% della popolazione mondiale è coperta da una rete 3G. Alla fine del 2013 ci saranno 6,8 miliardi di connessioni per cellulari mobili (pressoché pari agli abitanti del pianeta) e circa 2,7 miliardi di persone saranno collegate a Internet, anche se con velocità e a prezzi molto diversi.

L’ultima classifica Itu sulla diffusione delle Ict misura infatti un divario enorme tra la Corea del Sud, al vertice della graduatoria nel settore Itc con un punteggio di 8,57 ed il Niger al 157esimo ed ultimo posto con 0.99 punti. Tutti i 30 primi Paesi della graduatoria sono Paesi ad alto reddito. L’Italia è a 6,57 punti. La graduatoria vede il Regno Unito ottavo, il Giappone 12esimo, gli Usa al 17esimo posto, davanti a Francia  (18) e Germania  (19). La Russia è 40esima, il Brasile 62 esimo, la Cina 72esima e l’India 121esima.

Per la prima volta, il rapporto analizza la generazione dei nativi digitali, i giovani cresciuti con le tecnologie digitali (computer, Internet, cellulari e tablet). Nel 2012 erano circa 363 milioni, pari al 5,2% della popolazione mondiale (circa 7 miliardi) e al 30 % della popolazione giovanile mondiale ma con un ampio divario tra Paesi in via di sviluppo e quelli sviluppati. Il modello definisce nativi digitali i giovani tra i 15-24 anni con cinque o più anni di esperienza online. In base a tale definizione, in Italia sono pari al 6,7% della popolazione totale e al 67,8% del numero totale di giovani.

La ricerca Uit rileva ancora che tra il 2008 e il 2012 i prezzi per i domini della banda larga sono diminuiti dell’82% in tutto il mondo. La diminuzione maggiore è avvenuta nei paesi in via di sviluppo, dove il costo per la banda larga è sceso del 30% anno dopo anno tra il 2008 e il 2011.

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Fonte: itu.int | fastweb.it

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