«E’ paradossale che un’operazione, il digitale terrestre, che doveva moltiplicare il pluralismo rischia di sacrificare alcune voci del pluralismo e in alcune regioni alcune emittenti sono a rischio». Così Paolo Gentiloni, ex ministro delle Comunicazioni, esponente del PD, commenta la denuncia fatta ieri sulle testate nazionali (Tv Digital Divide aveva anticipato la notizia qualche giorno prima) da Luca Montrone, presidente del gruppo Norba e dell’Associazione di emittenti locali Alpi, sulla gara pubblica a beauty contest che andrà ad assegnare gratuitamente 6 multiplex agli operatori nazionali (2 sicuri a Rai e Mediaset), e che sarebbe una «limitazione del pluralismo e un rafforzamento del duopolio».
«Una situazione – spiega Gentiloni – aggravata dall’asta per le frequenze 4G a causa della quale alcune emittenti locali rischiano di chiudere. Tanto che, sempre ieri, Sandro Parenzo, presidente di Telelombardia, del gruppo Mediapason, ha annunciato un possibile ricorso in sede Ue contro l’esproprio delle frequenze a danno delle tv locali. E’ sacrosanta la critica a questo beauty contest – afferma l’esponente del PD – perchè un’operazione che doveva servire ad aprire il mercato televisivo a nuovi editori o a rafforzare i piccoli editori alla fine rafforzerà le posizioni dominanti di Rai e Mediaset, esattamente il contrario di quanto si era promesso». «Situazione aggravata dal fatto che contemporaneamente per le frequenze necessarie alla telefonia mobile – aggiunge Gentiloni – si sono chiesti sacrifici solo alle tv locali e in alcune regioni, penso ad esempio alla Toscana, questi sacrifici sono molto rilevanti. Ci saranno emittenti locali che non avranno più la possibilità di trasmettere».
Quanto a eventuali ricorsi da parte delle tv locali contro l’asta LTE, Gentiloni ricorda che è stata approvata una «norma che riduce le possibilità di ricorso alla giustizia amministrativa italiana, norma prodotta proprio per limitare le possibilità delle tv locali di rivalersi presso i Tar. Stabilisce che i ricorsi si possono fare solo al Tar del Lazio e che le sentenze eventuali non possono restituire frequenze, al massimo stabilire dei rimborsi. Questo il motivo per cui Telelombardia penso voglia fare ricorso all’Unione europea». Di qui secondo Gentiloni, una preoccupazione di Montrone e Parenzo è “comprensibile” cosi come sono “condivisibili” le loro critiche. Gentiloni ricorda poi la scommessa con il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, sul fatto che la frequenza usata da Mediaset in via sperimentale da un anno e mezzo (58 UHF), «la migliore delle 5 che vengono messe a gara, sarà alla fine quella che nel beauty contest finirà per essere aggiudicata a Mediaset». In realtà il Biscione ha già predetto l’assegnazione della frequenza tv dalle pagine del suo sito Web.