Copyright: Hadopi non ha futuro e potrebbe essere abrogata

L’Hadopi, l’Alta Autorità francese creata da Sarkozy e incaricata di contrastare il downloading illegale, non ha futuro. Lo ha dichiarato stamani in un’intervista a Libération il deputato socialista Didier Mathus, che presto siederà nel Consiglio dell’istituzione.

Secondo la stampa, il presidente socialista del Senato, Jean-Pierre Bel, designerà il deputato, noto per la propria battaglia contro l’Hadopi, per rimpiazzare il senatore UMP Michel Thiollière, il cui mandato è arrivato al termine. «Jean-Pierre Bel vuole una nomina simbolica», ha spiegato Mathus a Libération, aggiungendo che «Il Senato dovrà nominare qualcuno, anche se si trattasse di un detrattore. Non cambierà pertanto la mia posizione contro l’Hadopi, che per me non ha futuro».

«La repressione non ha mai funzionato e non funzionerà mai», ha detto ancora Mathus, secondo il quale questa posizione è quella che già circola per i corridoi dell’Assemblea nazionale e del ministero della Cultura, anche se si è costretti a sostenere la posizione del governo. Mathus risponde invece cautamente alla domanda se l’abrogazione dell’Hadopi figurerà nel programma di François Hollande, di cui è il consulente per quanto riguarda la cultura digitale. «L’abrogazione è una posizione condivisa oggi da tutti gli esperti che fanno parte del suo staff, ma si vedrà…». E’ ormai arrivato a scadenza il mandato di tre membri dell’Alta Autorità per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su internet. Oltre a Mathus, altri due consiglieri dovranno essere nominati, rispettivamente dal presidente della Corte dei Conti, Didier Migaud, e dal presidente del Consiglio superiore della proprietà letteraria e artistica, Sylvie Hubac.

E in effetti Mathus non ha tutti i torti. Soprattutto dopo la figuraccia patita dagli uomini della RIAA, delle major discografiche, e delle organizzazioni governative francesi (residenza di Sarkozy compresa), beccati in flagrante da TorrentFreak nella pratica, così tanto osteggiata, dello scaricare e condividere contenuti illegali sulle reti BitTorrent. In un anno di attività l’Autorità francese che vigila sul diritto d’autore, nonostante l’ipotesi di un potenziamento del controllo sulle piattaforme di condivisione e sui loro intermediari finanziari con l’Hadopi 3, ha emanato ben 650 mila primi avvisi (il primo inviato ad ottobre 2010), 44 mila secondi avvertimenti, ma sarebbero solo una sessantina gli utenti passibili di ricevere la terza e ultima lettera, quella che anticipa la temuta disconnessione. I responsabili di Hadopi giustificano i numeri con l’efficacia del potere dissuasivo dello strumento punitivo rispetto ai comportamenti di violazione di diritto d’autore online. Ma l’effetto censorio sul P2P ha fatto crescere parallelamente il download diretto e lo streaming video (cresciuti del 35%).

Fonti: key4biz.it | puntoinformatico.it

TorrentFreak

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