Roma – «Non ha alcun senso affermare, come continua a fare l’ex ministro Romani (scimmiottando le dichiarazioni di Berlusconi – ndr), che l’asta delle frequenze per la TV digitale andrebbe deserta. Chi lo può verificare? E perchè arrendersi colpevolmente alla vecchia concentrazione Rai-Mediaset? Il digitale rappresenta l’unica, e forse l’ultima, opportunità per l’Italia di uscire dal vecchio duopolio. Siamo in presenza di un potenziale straordinario, un nuovo territorio che potrebbe vedere diversi operatori italiani ed europei interessati a partecipare alla televisione del domani».
Ad affermarlo è Vincenzo Vita, senatore Pd in commissione di vigilanza sulla Rai, che aggiunge: «Purtroppo Romani concepisce solo la vecchia televisione commerciale generalista, che in Italia ha coinciso per troppi anni con il potere politico. Ci attendiamo invece un segno positivo da parte del Governo, iniziando a sospendere il beauty contest e aprendo la prospettiva di un’asta competitiva che potrebbe fare affluire alle casse pubbliche tra uno e due miliardi di euro, solo per la gara che riguarda sei multiplex. Ben altro discorso, ovviamente, riguarda l’intero spettro delle frequenze, su cui c’è un problema di inadeguatezza dei vecchi canoni di concessione».
«Qui e ora si può immaginare di aprire un percorso che riporti l’Italia in Europa anche nel campo dei media. Non sono ammissibili veti – conclude Vita – da parte del Pdl proprio perchè, a fronte di misure così onerose come quelle che sta assumendo il Governo, non ci può essere alcuna zona franca». (ASCA)