Asta Frequenze: spunta la grana Malta, mercoledì arriva la bozza di regolamento

Il consiglio dell’Agcom si appresta a concludere (forse) mercoledì prossimo la definizione delle regole per l’asta delle frequenze tv (gara costituita dal governo in seguito all’abolizione del beauty contest). Dopo i rilievi di Bruxelles, potrebbero esserci delle sorprese, come l’esclusione di Mediaset e Rai in seguito alla fissazione di un tetto di 5 multiplex che penalizzerebbe automaticamente le due aziende dominanti della tv italiana.

Il documento è molto atteso sia in Italia che in Europa: per i possibili vincoli imposti a Mediaset e Rai, e per la tribolata chiusura della procedura di infrazione UE inflitta al Paese nel lontano 2006 per colpa della legge Gasparri. Ma la stesura dello schema di regolamento della gara più contestata della tv ad ogni step presenta nuovi ostacoli e, dunque, la commissione ha preferito rinviare la chiusura a mercoledì pomeriggio. Il nuovo impedimento arriva dal centro del Mar Mediterraneo e si chiama Malta. Nelle trattative con la precedente commissione, Malta aveva condiviso un agreement tecnico per la suddivisone delle frequenze. Peccato che nel frattempo alcuni broadcaster italiani abbiano sparato il segnale al massimo per conquistare il mercato in parte di lingua italiana. Con il risultato che i disturbi si sprecano. Malta ha dunque protestato minacciando di tornare indietro.

Mercoledì, comunque, la commissione vorrebbe chiudere la partita per mettere poi online sul sito della stessa Agcom la bozza del nuovo regolamento e fare partire la consultazione pubblica della durata di 30 giorni. Infine ci sarà il passaggio finale a Bruxelles. Ma restano aperti vari interrogativi. Ad esempio, quante saranno le frequenze destinate all’asta? Quelle riservate al vecchio beauty contest sono infatti le ultime rimaste libere. L’Agcom potrebbe scegliere di destinare agli operatori nuovi entranti tutte le frequenze residue, oppure potrebbe riservarne una parte per risolvere i problemi di ricezione Rai e i contenziosi con operatori nazionali (Europa 7, Rete A, TI Media) e locali.

Fonti: Il Corriere della Sera | corrierecomunicazioni.it

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