TI Media – Espresso, imminente la firma su integrazione frequenze tv

ti media gruppo espressoL’accordo sull’integrazione dei multiplex di Telecom Italia Media e dell’Espresso dovrebbe finalmente realizzarsi domani mercoledì 9 aprile. Secondo quanto riferisce una fonte, «mercoledi dovrebbe essere il giorno della chiusura dell’accordo, salvo sorprese, che in questa vicenda non sono mancate».

Nel febbraio scorso, in effetti, pareva che l’accordo fosse in dirittura d’arrivo. L’operazione dovrebbe dare vita a una società da 500 milioni di euro, controllata al 70% da Telecom Italia Media e al 30% dall’Espresso. Domani, alla vigilia dell’assemblea degli azionisti, si terrà un consiglio di amministrazione della società del gruppo Telecom Italia che dovrebbe sancire l’atteso accordo con Rete A (gruppo L’Espresso) per l’integrazione delle quattro frequenze televisive in digitale terrestre (due di Telecom Italia Media Broadcasting e due di Rete A).

Una complessa operazione, alla vigilia della travagliata asta per le frequenze tv (che esclude la stessa TI Media), che farà nascere il primo operatore indipendente del settore, attraverso una newco. Lo scorso 7 ottobre TI Media aveva siglato un “term sheet” non vincolante (con la firma di un memorandum of understanding) relativo a una possibile integrazione tra la controllata Telecom Italia Media Broadcasting e le attività di operatore di rete di Rete A. Le discussioni «sono in corso, siamo in una fase avanzata e riteniamo sia possibile raggiungere un accordo anche prima del previsto», aveva detto un mese fa il cfo di Telecom Italia, Piergiorgio Peluso.

Stando alle ultime indiscrezioni, nella nuova società non entrerà a far parte una terza frequenza di TI Media, il canale 55 UHF (ex 60 UHF), che verrà comunque affidata in gestione al nuovo soggetto, TIMB-Rete A. La scelta di escludere il terzo multiplex è legata alla volontà di Telecom Italia di valutare in futuro diverse opzioni per la destinazione di tale infrastruttura (ad esempio una possibile destinazione della frequenza allo sviluppo LTE). La trattativa inizialmente era partita dall’idea di creare una società con cinque multiplex per un valore complessivo stimato pari a 500 milioni di euro. Ora le stime degli analisti ipotizzano una joint venture da 400 milioni.

Sul piano amministrativo, è probabile che l’operazione non passerà al vaglio dell’Antitrust visto che non vengono superate le soglie di fatturato che fanno scattare l’intervento dell’Autorità. Secondo osservatori qualificati, l’intento di entrambi i soggetti sarebbe quello di successivamente collocare sul mercato le quote del nuovo colosso DTT a favore di un investitore estero, che potrebbe anche già essere stato individuato. Ieri intanto a a Piazza Affari il titolo di Telecom Italia Media alla notizia della conclusione dell’accordo ha fatto un balzo. L’azione è stata sospesa per eccesso di rialzo con un teorico del 12% a quota 0,1434 euro dopo che già venerdì scorso aveva chiuso la seduta con un rialzo di oltre il 4%.

Fonti: milanofinanza.it | reuters.it | borsaitaliana.it

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