Switch-off DVB-T2, in 4 anni necessari nuovi TV e decoder

digitale terrestre dvb-t2

Entro 4 anni le attuali tv per il digitale terrestre dovranno essere sostituite con quelle di nuova generazione DVB-T2. Il Mise ha istituito un tavolo TV 4.0 per il rilascio della banda 700 MHz e ha già attuato un decreto che obbliga la dismissione entro il 2020 sull’intero territorio nazionale della codifica MPEG-2 in favore della codifica MPEG-4 su standard DVB-T.

L’utenza tv italiana ha quattro anni per acquistare nuovi te­levisori oppure dotarli di un decoder esterno per adeguarsi ai nuovi standard della tv digitale terrestre. Secondo quanto richiesto dalla decisione europea del 2017 n.899, la previsio­ne di fissare al 1° luglio 2022 il termine per la disponibilità delle frequenze in banda 700 agli operatori di comunicazione elettronica a banda larga senza fili, è motivata con la necessità e la complessità di assicurare la migrazione tecnica di un’am­pia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzata.

Per questo motivo il Mise, l’Agcom e i principali operatori del settore tv hanno istituito il tavolo TV 4.0 per il rilascio della banda 700 con un duplice obiettivo: «Da un lato consentire un’attuazione ordinata della liberazione della banda 700 MHz, assicurando il massimo coinvolgimento dell’autorità indipendente di settore e degli operatori coinvolti, e dall’altro quello di favorire la trasformazione digitale del setto­re televisivo attraverso il dialogo costante con gli operatori», ha spiegato il Mise.

Con DM del 08/08/2018 il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito la roadmap per la liberazione della banda 700 MHz fissando, come richiesto dalla decisione UE 2017 n. 899, le scadenze intermedie e finali del processo (che andranno dal 1°gennaio 2020 al 30 giugno 2022) le quali porteranno all’adozione del 5G, tecnologia abilitante della quarta rivoluzione industriale.

Il decreto ha inoltre fissato l’obbligo di adozione della tecnologia di codifica MPEG-4 entro il 2020 su tutto il territorio nazionale per consentire nel periodo transitorio un uso più efficiente dello spettro, e per garantire il trasporto del maggior numero di FSMA e per agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati.

L’impiego del formato MPEG-4 AVC (Advanced Video Codec), noto anche come H264, imporrà la totale rottamazione anzitempo di tutti i tv e decoder non in grado di ricevere tale codifica. In sostanza, tutti i televisori non HD. Per gli operatori di rete sarà necessario aggiornare i multiplexer per consentire la veicolazione di contenuti esclusivamente in MPEG-4.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, ha stabilito con il decreto il calendario nazionale che individua le scadenze della tabella di marcia della liberazione e il riassetto dello spettro in uso per le tv.

Il territorio nazionale sarà suddiviso in quattro aree geografiche per il rilascio delle frequenze, anche con lo scopo di evitare o ridurre problemi interferenziali verso i paesi radioelettricamente confinanti che utilizzino la banda 700 MHz:
Area 1:Liguria, Toscana, Umbria,Lazio, Campania, Sar­degna;
Area 2: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, province di: Trento, Bolzano, Parma e Piacenza;
Area 3: Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna tranne le province di Parma e Piacenza, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Province di Cosenza e Crotone;
Area 4: Sicilia, province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro.

Lo Switch-off con la liberazione della banda 700 MHz avver­rà con transizione di due anni, 2020-2022, anche se il governo ha iniziato il percorso già quando ha previsto che dal primo gennaio del 2017 fosse obbligatoria la commercializzazione esclusivamente di televisori con tecnologia DVB-T2 / HEVC al fine di avviare con largo anticipo il naturale ricambio degli appa­recchi. Solo a partire dal 2020 è previsto lo spegnimento delle frequenze in uso alle emittenti locali e la costruzione del Mux 1 della Rai per aree geografiche. Questa fase di transizione, che durerà fino al 2022, non prevede in alcun modo l’in­troduzione di tecnologia DVB-T2 / HEVC ma l’uso appunto della tecnologia MPEG-4 già diffusa da qualche anno nei televisori e che nel 2020 si prevede sarà disponibile per tutta la popolazione.

Fonti: ItaliaOggi | newslinet.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.