«Lo switch-off televisivo è alle porte. Entro giugno 2012 nelle aree del centro sud verrà spento per sempre il segnale televisivo analogico per accendere quello del digitale televisivo terrestre (DTT). Cosa cambierà per l’utenza? Nei tempi brevi subirà forti disagi di assestamento delle reti e dei segnali dovuti a scelte sbagliate del passato Governo per due fondamentali ragioni. Ha permesso alle multinazionali telefoniche di utilizzare i canali televisivi dal 61 al 69 per la telefonia mobile di quarta generazione (LTE) con la prevedibile conseguenza di generare forti interferenze nelle centraline di ricezione dell’utenza e un sensibile aumento dei campi elettromagnetici nei centri abitati. Tali disagi sono già all’ordine del giorno in Francia, Svezia, Inghilterra e in quei Paesi dove lo switch off si è concluso».
Lo si legge in un comunicato di REA (Radiotelevisioni Europee Associate), l’associazione delle emittenti locali italiane, iscritta nel registro dei rappresentanti di interessi della Commissione Europea. «L’emittenza locale subirà una forte stangata in termini di riduzione di canali, qualità di segnali, ricavi da pubblicità e occupazione per le note ragioni del conflitto d’interessi del passato Governo tutto intento a priviligiare gli interessi delle reti private Mediaset e, marginalmente, Rai nella complessa operazione di trasformazione tecnologica dei segnali televisivi».
L’associazione delle tv locali recente ha incontrato il Sottosegretario dello Sviluppo Economico, Massimo Vari, «In questo incontro – si legge nel comunicato – Rea ha sollevato diversi problemi collegati alla crisi del settore radiotelevisivo senza ricevere adeguate risposte in termini di soluzioni concrete. Vista la drammatica situazione in cui versa il settore per precise responsabilità del Governo precedente; considerata l’indifferenza dimostrata dall’attuale Governo; la REA ha convocato a Bari le emittenti del centro sud per decidere sul da farsi per la tutela di ciò che rimane alle imprese radiotelevisive locali in termini di risorse e di diritti costituzionali alle libertà di comunicazione e d’impresa».
Il Raduno di Bari di sabato 31 marzo affronterà due distinti temi in due distinte riunioni: alle ore 14.00 – Tavolo tecnico per l’esame del piano di assegnazione delle frequenze DTT relativo alle regioni Puglia, Basilicata, Calabria, Abruzzo, Molise e Sicilia come da programma allegato; alle ore 16.30 – Conferenza dibattito sul “Sistema Radiotelevisivo Italiano: Quale sviluppo?” con il Preambolo di costituzione del Movimento per i Diritti Costituzionali.
Fonte: AgenParl