E’ Roberto Fico (M5S) il nuovo presidente della commissione di Vigilanza Rai. Lo hanno eletto i componenti della bicamerale. Su 37 presenti, 29 hanno votato a favore, 5 schede bianche, 1 voto a Minzolini, 1 a Gelmini, 1 voto a de Micheli. La commissione di Vigilanza Rai ha eletto inoltre come vicepresidente il deputato Pdl Giorgio Lainati, che ha ottenuto 15 voti, e il senatore del Pd Salvatore Margiotta, che ne ha ottenuti 13. Segretari sono stati eletti il deputato Pd Michele Anzaldi, con 14 voti e Bruno Molea, Scelta Civica, 11 voti.
«Spero che il faro di questa commissione di Vigilanza sia far distaccare completamente la politica dall’informazione e dalla Rai che è di tutti i cittadini», ha commentato ieri Roberto Fico, deputato del Movimento 5 Stelle, al termine dell’elezione dei vicepresidente e dei segretari. «Auguro a tutti di fare un ottimo lavoro in questa legislatura, per quanto possa durare, senza nascondersi dietro a un dito», ha concluso.
Nei giorni scorsi Fico, intervistato dal quotidiano Il Messaggero, ha parlato di indipendenza della Rai dalla politica e di canone: «Il punto non è vendere uno, due o tre canali Rai. Prima di vendere bisognerà risolvere i conflitti d’interesse e le leggi Antitrust. Per troppi anni la Rai è rimasta nelle mani dei partiti, lottizzata per il loro tornaconto. Eppure il contratto di servizio corrisponde a principi dettati dalla Carta costituzionale. Primo fra tutti la garanzia del pluralismo. Senza fare prima quello che le dicevo non ha senso parlare del resto».
«Sogno in una Rai risanata – aggiunge – l’esenzione del canone per le fasce più deboli e per tutti gli altri un canone più equilibrato a seconda delle fasce di reddito». Secondo Fico, «il problema non sono i 13.000 dipendenti ma i 200 milioni di debiti». Sugli spot dice che «canone più pubblicita non ha senso. Prima via l’uno, poi l’altra. Non vedo in una tv diffusa perchè si debba pagare e poi subire uno spot pubblicitario». In un’altra intervista al Corriere della Sera, Fico ha annunciato che «bisogna costruire un progetto di governance diretta, togliamo le mani della politica dalla tv pubblica. Proporremo la creazione di un Consiglio degli Audiovisivi che nominerà i rappresentanti in Cda».
Fonti: MF-DJ | Ansa | L’Unità | Il Messagero | Il Corriere della Sera