5 milioni da Expo alla Rai per un portale web che conta una manciata di accessi e pare un doppione di quello dell’Expo.
5 milioni di euro di finanziamenti per la piattaforma tematica Rai dedicata all’Expo 2015. Una partnership, quella che ha creato il portale RaiExpo (www.expo.rai.it), siglata il 5 agosto 2013, in scadenza ad aprile prossimo, che ha sollevato molte perplessità e dubbi.
In principio doveva nascere un vero e proprio canale Rai che avrebbe dovuto esordire nell’etere nel gennaio 2015 per accompagnare i sei mesi dell’Esposizione internazionale. Poi si era ipotizzato di trasferire tutti gli uffici milanesi, da corso Sempione a Mecenate, sull’area dell’esposizione: la «Saxa Rubra del Nord», come l’avevano pensata l’ex ad della società Expo, Lucio Stanca e l’ex presidente della tv di Stato, Paolo Garimberti. Alla fine è rimasto solo il sontuoso contratto, che dovrà essere rinnovato l’anno prossimo, uno staff di 58 dipendenti (dei quali 20 a Milano e il resto dislocato a Roma), e il portale online che raccimola una manciata di accessi (poche migliaia).
Poco tempo fa l’onorevole Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in Commissione Vigilanza, ha chiesto attraverso un’interrogazione parlamentare di fare chiarezza sull’uso dei finanziamenti dedicati alla piattaforma, che si limita a realizzare video di pochi minuti dedicati al tema dell’esposizione (“Nutrire il Pianeta, energia per la Vita”) e gestisce un sito internet che conta poche migliaia di accessi a fronte di un ingente sostegno finanziario iniziale.
Il Cda della Rai ha recentemente risposto all’interrogazione di Peluffo precisando che, in merito all’accordo, Viale Mazzini sta già garantendo «inserimenti nell’ambito della programmazione televisiva e radiofonica; prodotti ad hoc, di varia durata e collocazione; altre attività quali un sito web dedicato, giochi interattivi anche all’interno di fiction e app telefoniche». Inoltre, «tenuto conto del fatto che la sede della maggior parte dei programmi interessati si trova a Roma – continua il Cda – si è giudicato maggiormente efficace aprire dapprima la sede a Roma e, successivamente, quella di Milano. Milano segue l’attualità, che su Milano si è intensificata, ma anche tutta la vita che ruota intorno al cantiere e all’Expo Gate; Roma segue i prodotti di lunga durata, a partire dal web».
Per quanto riguardo il portale web, che pare non raccolga tante visite, e sembra quasi un doppione del portale ufficiale dell’Expo milanese, la Rai non fornisce i dati effettivi sulle visualizzazioni, e fa notare che in realtà rispetto al sito ufficiale Rai Expo fornisce traduzioni in molte più lingue, compresi il cinese e il giapponese per comunicare col mondo asiatico. Infine per gestire un portale e produrre qualche video Rai spiega che sta sostenendo costi perfino superiori a quanto ricevuto da Expo nell’ambito dell’accordo.
«Quanti dei 5 milioni pagati da Expo alla Rai servono per pagare questo sito?», si chiede Peluffo. Quanti soldi in più stiamo sta utilizzando la Rai per gestire la piattaforma? E quanto costa la struttura a Roma? Ancora una volta l’azienda si distingue per le risposte non esaustive». Secondo il parlamentare del Pd sono previsti infatti altri 2 milioni di finanziamenti col rinnovo del contratto.
Fonte: Il Corriere della Sera