Interferenze estere, Aeranti-Corallo: frequenze non idonee per le tv locali che dovranno liberare i canali entro aprile

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Tv locali e interferenze estere, Aeranti-Corallo: frequenze non idonee (per quantità e qualità) per le emittenti che dovranno liberare i canali entro aprile

Sono 144 le tv locali che entro il 30 aprile dovranno liberare le frequenze che interferiscono con i segnali tv esteri. Canali attribuiti nel 2012 con concessione ventennale. L’Agcom sta predisponendo una nuova pianificazione dei canali attribuiti a livello internazionale all’Italia e la gara non onerosa (Beauty Contest) che metterà a disposizione le frequenze non attribuite agli operatori nazionali (canali 58 UHF e 59 UHF). Ma dai documenti in consultazione pubblica emerge, come già si sapeva, che la soluzione lascerà comunque molte emittenti locali senza uno spazio proprio su cui trasmettere.

L’associazione delle tv locali Aeranti-Corallo, in seguito all’audizione di martedì 3 marzo davanti all’Agcom, ha fatto notare che le risorse radioelettriche ipotizzate nel piano Agcom non sono idonee (in termini quantitativi e qualitativi) a garantire il recupero di spazi adeguati per le 144 emittenti televisive locali che dovranno lasciare volontariamente le proprie frequenze nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Sicilia, Piemonte, Lombardia, Liguria e Toscana. Il documento in consultazione predisposto dall’Autorità dispone i canali 6, 7 e 11 VHF e ai canali 57, 58, 59 e 60 UHF come riassegnabili per colmare il gap.

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Nello specifico, Aeranti-Corallo ha rilevato che il canale 6, originariamente pianificato dalla delibera n. 451/13/CONS e successivamente confermato sino alla delibera n. 631/13/CONS per l’intero territorio italiano, ad eccezione del Friuli Venezia Giulia, risulterebbe utilizzabile solo in Toscana, Marche, Abruzzo e, parzialmente, in Campania e Basilicata.

Il canale 7 (pianificato dalla delibera n. 300/10/CONS e rimasto tale sino alla delibera n. 631/13/CONS per l’utilizzo in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) presenta, inoltre, criticità con la pianificazione Dab-T dei Paesi confinanti. In particolare, lo stesso canale risulta pianificato in Austria, in Slovenia e in Croazia, e ciò potrebbe creare incompatibilità con eventuali assegnazioni nelle regioni italiane affacciate sul Mar Adriatico. Occorre, inoltre considerare che la delibera n. 149/14 CONS ha assegnato tale canale (insieme al canale 11) a completamento del Mux 1 della Rai in numerose regioni italiane.

Il canale 11 (che nella delibera n. 451/13/CONS era pianificato su tutto il Nord Italia, oltre a Toscana, Marche, Lazio e Sardegna e che risulta pianificato in tal modo sino alla delibera n. 631/13/CONS) risulterebbe, allo stato, utilizzabile, solo parzialmente, in Lombardia e Liguria. Tale canale risulta, inoltre, assegnato alla Rai dalla delibera n. 149/14/CONS in numerose regioni italiane a completamento del Mux 1.

Il canale 57 (pianificato dalla delibera 300/10/CONS e tolto, successivamente, dalla pianificazione dalla delibera 451/13/CONS, sostituendolo con il canale 54, al fine di lasciare libero detto canale e tutti i canali della parte alta della ban-da 700 a fine 2015), risulta utilizzabile in Valle D’Aosta, Toscana, Liguria e Lazio e, parzialmente, in Umbria.

Il canale 58 (pianificato dalla delibera 300/10/CONS e tolto, successivamente, dalla pianificazione dalla delibera 451/13/CONS, al fine di lasciare libero detto canale e tutti i canali della parte alta della banda 700 a fine 2015), risulta utilizzabile in Lombardia, Veneto, Friuli V.G., Marche, Abruzzo, Puglia, Liguria, Toscana, Lazio e Sardegna e, parzialmente, in Emilia Romagna, Umbria, Molise e Calabria.

Il canale 59 (pianificato in ambito nazionale dalla delibera 300/10/CONS, successivamente limitato, dalla delibera n. 451/13/CONS a Liguria, Toscana, Umbria, provincia di Viterbo e Sardegna) risulterebbe, dall’ipotesi di piano dell’Agcom, utilizzabile solo in Umbria.

Il canale 60, sostituito dalla delibera n. 451/13/CONS con il canale 55 (con la motivazione, espressa nelle considerazioni iniziali di detta delibera, che “La sostituzione completa del canale 60 con il 55 consentirà di ripristinare, per il relativo multiplex, il grado di copertura inizialmente previsto per tale rete, analogo a quello di tutte le altre reti nazionali, ora compromesso dalle interferenze causate dai sistemi mobili LTE in via di dispiegamento”), risulterebbe pianificabile, nell’ipotesi di piano dell’Agcom, in Veneto, Friuli V.G., Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Puglia, Basi-licata, Liguria, Toscana e Lazio e, solo parzialmente, in Molise e Sardegna. Su tale canale rimane, inoltre, l’incognita delle potenziali interferenze con le utilizzazioni di impianti LTE, che ne potrebbero seriamente compromettere l’utilizzazione.

Aeranti-Corallo ha espresso, pertanto, il proprio giudizio fortemente critico sulla problematica, sottolineando il forte rischio per la continuità aziendale delle 144 imprese televisive locali che dovranno dismettere le proprie frequenze entro il 30 aprile.

Fonte: TeleRadioFax n. 5 del 6 marzo 2015

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