Frequenze TV, Agcom pubblica i criteri di conversione dei Mux

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L’Agcom ha pubblicato sul proprio sito i criteri di conversione delle frequenze TV nazionali in seguito all’abbandono della banda 700 MHz in favore del 5G.

Secondo l’Agcom i diritti d’uso delle frequenze nazionali in mano agli operatori televisivi saranno convertiti in capacità trasmissiva per poter assegnare i nuovi diritti nel digitale terrestre di seconda generazione (DVB-T2).

Per ogni multiplex posseduto i broadcaster otterranno metà della capacità trasmissiva di un nuovo mux in DVB-T2, con il risultato che chi non ha un numero di multiplex pari dovrà accordarsi con un secondo operatore per vedersi assegnata la nuova rete. Nell’asse­gnazione delle diverse frequenze, poi, avrà precedenza chi già opera su una di esse. L’Authority ha anche avviato il procedimento per stabilire le procedure da utilizzare nella gara con cui si assegneranno le frequenze rimanenti.

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pubblicato la delibera n. 129/19/CONS recante la «Definizione dei criteri per la conversione dei diritti d’uso delle frequenze in ambito nazionale per il servizio digitale terrestre in diritti d’uso di capacità trasmissiva e per l’assegnazione in ambito nazionale dei diritti d’uso delle frequenze pianificate dal PNAF (Piano Nazionale Assegnazione Frequenze), ai sensi dell’articolo 1, comma 1031, della legge 27 dicembre 2017, n. 205».

Qui il testo del provvedimento.

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