«Il beauty contest sospeso è il frutto di una campagna demagogica che, tra l’altro, ha portato il ministro Passera a dire che, siccome riduceva la pensione alle vecchiette non poteva regalare le frequenze a Mediaset. Non regalava niente, perchè noi le frequenze ce le siamo comprate». Lo afferma il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, spiegando che «noi nelle frequenze abbiamo investito un miliardo, in cui ci sono i quattrini di una legge del 2001 del Governo Amato che consentiva il trading delle frequenze».
Confalonieri ha ricordato che, dopo l’apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione Ue, il ministro Romani aveva ideato il beauty contest. «Ora non so come possano rimetterlo a posto – spiega il manager -, non so come Passera convincerà l’Europa sul rispetto dei criteri» per l’assegnazione delle frequenze. Confalonieri ha espresso l’auspicio che «venga sgombrato il settore dalla demagogia facile del berlusconismo e antiberlusconismo, perchè oggi è un settore in cui è difficile operare» a causa della concorrenza dei giganti di Internet come «Google».
Il presidente del Biscione però non sottolinea che grazie alla famosa legge “disgrazia” Gasparri del governo Berlusconi, l’azienda di Cologno Monzese si è accaparrata altre due frequenze (che in digitale sono diventati multiplex) violando palesemente le norme sulla concorrenza dell’UE, che ha logicamente avviato la procedura di infrazione con sanzioni da capogiro per lo Stato italiano. E il beauty contest delle frequenze, la gara non competitiva costruita dagli uomini di Paolo Romani su misura per l’azienda di Confalonieri, funestata da innumerevoli ricorsi, non garantiva affatto la chiusura dell’infrazione, come dichiarato più molte dal commissario europeo Joaquin Almunia.
Fonte: MF-DJ