Bruxelles – Entra nel vivo l’analisi del dossier frequenze tv da parte dell’Agcom. In merito alla lettera inviata dall’Europa all’Authority in cui sono state raccolte le “prime osservazioni” sulla nuova gara, Antoine Colombani, portavoce del commissario europeo alla concorrenza Joaquin Almunia, ha dichiarato che la Commissione Ue «ha sempre sostenuto che l’assegnazione delle frequenze per il digitale terreste deve rappresentare un’opportunità» per l’ingresso in questo settore di «nuovi operatori e piccole emittenti». Una posizione, ha ricordato Colombani, prevista anche dal decreto legge varato quest’anno.
Al di là di quanto previsto dal decreto legge, gli ultimi sviluppi della procedura per l’assegnazione delle frequenze per il digitale terreste, ha rilevato il portavoce di Almunia, sono oggetto di un «attento monitoraggio» nel quadro della procedura d’infrazione aperta su questo fronte da Bruxelles nell’ormai lontano 2006 e mai chiusa. Le osservazioni della Commissione europea inviate all’Agcom sono state formulate nel quadro delle consultazioni previste dalla legge e sono destinate a proseguire nelle prossime settimane. Secondo il documento pubblicato oggi da ‘Repubblica’ esse avrebbero l’effetto di allontanare Mediaset e la Rai dalla partecipazione alla gara.
Inoltre, Bruxelles avrebbe chiesto tra l’altro di allungare il periodo di assegnazione delle frequenze rispetto ai cinque anni attualmente previsti perché troppo breve per consentire il recupero degli investimenti che dovrebbero essere fatti da nuovi operatori che volessero entrare nel mercato de digitale terrestre.
L’Agcom è impegnata a chiudere la partita nel più breve tempo possibile, pur nei limiti di una materia particolarmente complessa. Superati gli approfondimenti tecnici e i numerosi ostacoli , il documento dovrà essere sottoposto a consultazione pubblica – che con ogni probabilità non partirà prima della fine del mese – con le parti interessate. Il testo dovrà poi essere notificato a Bruxelles, dal momento che pende ancora la procedura di infrazione avviata contro l’Italia dalla Commissione europea che aspetta l’assegnazione del dividendo digitale per chiuderla. Sapremo domani, con il Consiglio di Agcom, la strada intrapresa dall’Authority per trovare una soluzione ai nodi italiani andando incontro alle richieste della Commissione Ue.
Sul tema oggi ha presentato un’interrogazione al governo il senatore Pd Vincenzo Vita: «Sull’assegnazione delle frequenze tv e sui rilievi UE serve che il governo faccia chiarezza». La Commissione Ue, dice il senatore, «critica l’asta per l’assegnazione delle frequenze televisive in nove punti, che si allontanano dall’accordo raggiunto nel 2009 tra il governo Berlusconi e l’UE. In particolare per la Commissione è stata fissata una durata insufficiente per permettere il recupero degli investimenti dei nuovi entranti e viene criticato il fatto che nella bozza di regolamento le frequenze destinate ai nuovi entranti non siano nè le migliori nè di un prezzo adeguato». «E’ indispensabile – conclude Vita – che il ministro Passera chiarisca come voglia rispettare l’impegno preso a suo tempo di una sollecita gara e se intenda mettere mano al più presto al complesso delle frequenze, superando le posizioni di rendita accumulatesi negli anni».
Fonti : Ansa | corrierecomunicazioni.it