Vendita La7: in arrivo le offerte con lo sconto

Oggi alle 12 scade il termine per la consegna delle offerte non vincolanti per l’acquisto di TI Media. Telecom Italia affiancato dagli advisor Mediobanca e Citigroup e assistita dai legali dello studio d’Urso Gatti e Bianchi attendono attendono le proposte da parte del fondo italiano Clessidra, di 3 Italia, da parte di Urbano Cairo, di Discovery e RTL.

Ma secondo quanto riporta il quotidiano Il Messsaggero, si assisterà ad una serie di offerte al ribasso per l’acquisto di La7 e Mtv e di TIMB. Alcune stime alla base del piano 2012-2015 infatti sono considerate troppo ottimistiche e potrebbero influire sulle proposte dei pretendenti che sarebbero inferiori a quelle cui si è fatto riferimento negli ultimi  giorni, e che hanno fatto lievitare le quotazioni in borsa di TI Media a 273 milioni di venerdì scorso e in aumento del 20,84% nell’ultimo mese.

Telecom Italia offre il 77,7% di TI Media, ma nel prezzo sono comprese anche l’opa e i 22o milioni di debiti col gruppo. A mettere in guardia gli offerenti sarebbero in particolare le proiezioni sulla crescita della raccolta pubblicitaria di La7 e sulle stime degli ascolti che ipotizzano una capacità di incremento del 19% nel 2013 e una crescita ulteriore nei due anni successivi. Il piano contenuto nel famoso information memorandum negato a Mediaset, sui dati e i conti di TI Media, prevede ricavi in aumento del 33% per il prossimo anno a 190 milioni fino a 240 milioni nel 2015. Stime che fanno storcere il naso ai potenziali acquirenti, considerando la distorsione del mercato tv italiano dominato da Mediaset (e in parte dalla Rai) nella raccolta pubblicitaria.

Nelle carte presentate da Telecom infatti si giustifica l’ottimismo dei numeri con un futuro (e poco probabile) ridimensionamento del peso di Mediaset nella pubblicità oltre che una possibilie rinegoziazione del contratto con Cairo Communication. Ma una ripresa così repentina del mercato degli spot tv è assai poco probabile, specie dopo le previsioni del governo di un PIL a -2,4% per il 2013. Per questo si attendono delle offerte a basso prezzo. Nonostante Franco Bernabè abbia ribadito nei giorni scorsi di non voler svendere l’asset tv.

Ma il gruppo tlc guidato da Bernabè potrebbe anche decidere di non vendere. Soprattutto nel pieno di una prossima tesissima campagna elettorale. «Si deve distinguere in base agli obiettivi dei candidati. –  precisa Alessandro Araimo partner di Roland Berger Italia – Se si guarda da un punto di vista puramente industriale il candidato ideale è il grande gruppo che vuole crescere, o entrare in Italia, che dispone di una library consistente il cui utilizzo comporti costi marginali. Perchè il problema di La7 non è l’audience o i ricavi, ma i costi». Come Discovery, o Canal+, oppure RTL. Ma se a comprare sarà uno gruppo straniero come Discovery, la prima mossa sarà quella di smontare il palinsesto di La7 e di mettere Real Time sul tasto 7 del telecomando.

Telecom, ricevute le offerte non vincolanti, comunicherà nei tre giorni successivi gli ammessi alla fase due della gara (giovedì 27 settembre si riunirà il cda di Telecom), e saranno rese note le nuove modalità della procedura per l’accesso a ulteriori dati sensibili di TI Media e sarà organizzata la management presentation, cioè l’incontro con i vertici operativi.

Fonti: Il Messaggero | Repubblica Affari&Finanza

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