Sky e Mediaset pronti alla sfida della nuova tv. In Rai invece cresce solo il debito

La lotta ai vertici della tv italiana resta una questione tra i soliti noti: Mediaset, Rai e Sky Italia. Cresce Telecom Italia Media, ma non abbastanza. In questo periodo di calma apparente i big della tv affilano i coltelli e, in vista dei prossimi Switch-off del digitale terrestre e dei mutamenti repentini degli ascolti, si preparano ad animare il mercato nei prossimi 12 mesi.

Lo scontro principale è sempre quello tra Mediaset e Sky che battagliano a colpi di offerte e abbonamenti pay. L’ultima mossa del monopolista del satellite sullo scacchiere del mercato televisivo ha condotto in porto un importante accordo commerciale con Fastweb per l’offerta Home Pack (che unisce la tv satellitare, la banda larga, e la telefonia fissa). La tv di Rupert Murdoch ha inoltre guadagnato a dicembre 2010 ben 71 mila abbonati salendo così 4,87 milioni in totale. Va più che bene anche la concessionaria Sky Pubblicità che nel 2010 ha totalizzato un fatturato complessivo di circa 350 milioni di euro (+20%) grazie soprattutto ai Mondiali di Calcio del Sud Africa.

Le risposte di Mediaset non si sono fatte certo attendere. Il Biscione forte di una crescita degli utili (+4,6%) negli ultimi mesi del 2010, di una ulteriore crescita della raccolta pubblicitaria (+5% nel 2010, per 1,19 miliardi di euro nei primi 9 mesi) e di un consistente rafforzamento nei mercati internazionali (soprattutto quello spagnolo), ha lanciato il servizio Premium Net Tv, estensione sul Web e sulla piattaforma Tv Over the top dell’offerta di Mediaset Premium.

Telecom Italia Media migliora invece i ricavi (+13,7%) e riduce le perdite a 54,4 milioni di euro, nonostante le svalutazioni conseguenti alla liquidazione di Dahlia Tv. Sul fronte della pubblicità TI Media può contare sul rinnovato accordo con Cairo Communication e rilevare una crescita del 3,2%.

Fuori dalla competizione della tv a pagamento, ma stritolata dalla concorrenza del mercato e sfruttata dai poteri politici, rimane l’azienda Radio Tv pubblica. La Rai infatti, pur essendo una grande realtà del nostro paese, deve far fronte a  un ingente debito (118 milioni di euro nel 2010) che rischia di smantellare l’immenso patrimonio del servizio pubblico. Il bilancio dell’azienda Rai infatti deve fare costantemente i conti con l’evasione del canone, scandalosamente mai regolata dalla politica, che nega 550 milioni di ricavi per l’abbonamento ordinario (per le famiglie) e 800-900 milioni di euro per quanto concerne il canone speciale riservato ad associazioni, partiti e aziende.

I tagli, le riduzioni dei costi, le esternalizzazioni, i blocchi di aumenti, scatti e premi attuati dal Piano Industriale del dg Masi dovrebbero garantire un budget 2011 con una chiusura in attivo. Ma l‘indebitamento finanziario complessivo della tv pubblcia crescerà comunque dai circa 200 milioni del 2010 ai 320 di fine 2011, a causa soprattutto degli investimenti imposti dal digitale terrestre (400 milioni senza un rientro immediato). Per far fronte a questi gravosi investimenti la dirigenza Rai ha previsto la cessione delle stazioni di trasmissione di RaiWay (non dell’intera società), guarda caso proprio mentre Mediaset integra le sue “torri” con quelle della Dmt, acquisendo il 60% della nuova società.

Il servizio pubblico nel primo trimestre 2011 registra inoltre un incredibile paradosso tra ascolti e ricavi pubblicitari. Nonostante la crescita complessiva dello share Rai (caratterizzato anche dalla frammentazione degli ascolti) rispetto al diretto concorrente Mediaset (in gennaio-febbraio quasi 7% in meno), la raccolta pubblicitaria di Sipra rileva meno ricavi per Rai  e un consistente guadagno in percentuale (da 63,8% a 65,2%) per Mediaset.  In pratica con oltre il 41% degli ascolti totali la Rai controlla “solo” il 24% del mercato pubblicitario, mentre Mediaset con il 37% degli ascolti si porta a casa oltre il 65% della raccolta pubblicitaria. Forse quello che perde Sipra (concessionaria Rai) passa a Publitalia (concessionaria Mediaset)?

Fonti: Italia Oggi | ilsole24ore..com

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