E’ nata nuova struttutura Rai interamente dedicata all’Expo 2015. Si chiama Rai Expo, appunto.
Un progetto multipiattaforma della tv pubblica creato per raccontare all’Italia e al mondo l’Esposizione Internazionale di Milano e il suo tema (“Nutrire il Pianeta, energia per la Vita”), che comprende e collabora con tutta l’offerta Rai: dalle tre Reti generaliste, a quelle semi-generaliste e tematiche, dai canali Radio alla Fiction, dal Cinema all’editoria cartacea e virtuale a Rai Net (con il sito www.expo.rai.it, più tutti i vari canali social).
La sede ufficiale del progetto non sarà però a Milano, ma a Roma. In una palazzina di via Ildebrando Goiran, non lontano da via Teulada. La nascita della nuova struttura è stata propiziata dal versamento alla Rai di 5 milioni di euro da parte della società Expo spa, con l’incarico diretto di promuovere l’evento in qualità di “media partner”, scrive sul Fatto Quotidiano Gianni Barbacetto. L’apertura romana ha provocato malumori tra i giornalisti della sede Rai di Milano, preoccupati per almeno due motivi.
Il primo è il pericolo di commistione tra impegno promozionale e lavoro giornalistico: la Rai e le sue testate, tg e gr, dovranno fornire un’informazione corretta sull’evento, compresi i problemi, le difficoltà, i ritardi, le inchieste giudiziarie, le infiltrazioni mafiose. E si chiedono come si potrà fare, essendo per contratto costretti a suonare la grancassa per chi ha pagato 5 milioni di euro? Il secondo, continua sempre Barbacetto: perché impiantare a Roma una struttura su un evento che si tiene a Milano e che a Milano prima o poi dovrà trasferirsi, almeno durante i sei mesi di Expo 2015?
Molte delle 34 persone che lavorano stabilmente nella struttura di Rai Expo sono autori o programmisti con base a Roma che avevano lavorato a “Rai 150 anni” o a “La storia siamo noi” di Giovanni Minoli. Dal programma di Minoli proviene anche il capo della struttura, assunta come dirigente: Caterina Stagno, figlia dell’indimenticato Tito Stagno che raccontò lo sbarco dei primi uomini sulla luna ed ex conduttrice dello speciale “La tv d’autore di Renzo Arbore”. Una sede milanese sarà presto realizzata, afferma la Stagno, «ma non è ancora perfettamente cablata. E noi dobbiamo essere cablatissimi».
In realtà i giornalisti della sede Rai di Milano spiegano: «Qui in corso Sempione non c’è niente. La sede la faranno sull’area Expo, che però come si può vedere è ancora una landa desolata». Dunque si lavora e si continuerà a lavorare a Roma: il centro operativo della Rai resta nella capitale. Salvo poi, quando dal primo maggio 2015 scateranno i sei mesi di Expo, trasportare tutta la struttura a Milano. Intanto i giornalisti della Tgr di Milano restano in attesa di capire se ci sarà a Milano un aumento di produzione d’informazione e di programmi sui temi dell’alimentazione e dell’Expo. Finora non hanno avuto risposte alle loro domande.
La nascita di Rai Expo è stata decisa nell’estate del 2013, quando venne firmato un accordo tra il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi e l’amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala, recentemente coivolto nell’indagine su Infrastrutture Lombarde della Guardia di Finanza . Si è costituita una commissione con quattro rappresentanti di Expo (Rossella Citterio, Elena Di Giovanni, Marco Pogliani e Roberto Arditti) e sei rappresentanti Rai (il direttore della direzione comunicazione e relazioni esterne Costanza Esclapon, il direttore di Rai News 24 Monica Maggioni, il vicedirettore generale coordinamento dell’offerta radiotelevisiva Antonio Marano, il direttore della direzione commerciale Luigi De Siervo, il direttore del Palinsesto Massimo Ciannamea, il caporedattore Tgr Lombardia Ines Maggiolini).
Fonte: Il Fatto Quotidiano