Mediaset Premium, con 1,72 milioni di abbonati al netto delle tessere prepagate (al 30 settembre), viene valutata intorno agli 819 milioni di euro (a livello di enterprise value).
La newco del Biscione punta a raggiungere il pareggio a livello di risultato operativo a partire dal 2017, quando dovrebbe essere in grado di raggiungere un Ebit (utile prima degli interessi e le tasse) superiore ai 50 milioni. E’ questo il target contenuto nel piano finanziario allegato alla perizia di valutazione degli asset conferiti da RTI nella newco da cui è nata la nuova Mediaset Premium. La perizia è allineata ai valori impliciti della transazione con Telefonica: l’operatore spagnolo ha rilevato per 100 milioni di euro l’11,1% del capitale di Mediaset Premium che riflette un equity value di 900 milioni di euro.
L’equity value è pari a 937 milioni di euro con 118 milioni di euro di cassa netta, in linea con la stima di Kepler Cheuvreux. I clienti abbonati sono 1,72 milioni, leggermente meno degli 1,76 milioni attesi a fine 2014 (1,8 milioni a settembre) dagli analisti di Equita. A ogni abbonato è stato assegnato un valore pari a 431 euro, valutando in 831 euro i clienti Digital+, 1,164mila quelli di Canal+ e 1,807mila quelli di BSkyB. Il piano industriale prevede per il 2015 una perdita operativa di 33 milioni di euro. Anche il 2016 sarà in rosso, mentre nel 2017 arriverà l’utile (54 milioni) e nel 2018 i profitti supereranno i 100 milioni (102 milioni). Gli analisiti di Equita però si aspettavano il raggiungimento del pareggio di bilancio già nel 2016.
La pay-tv di Mediaset grazie all’offerta sul calcio, e in particolare sulla Eufa Champions League, acquisita in esclusiva per l’Italia per il triennio 2015-2018 per 700 milioni, si aspetta un incremento dei ricavi medi per utente dall’attuale base clienti. Inoltre prevede di rubare circa il 15% dei clienti sport di Sky: in questo modo riuscirà a coprire i costi dell’acquisizione dei diritti tv. L’altro fattore, oltre al traino della Champions, su cui Mediaset Premium conta di fare leva per raggiungere l’obiettivo del pareggio nel 2017 è più in generale l’espansione delle tv a pagamento in Italia, un espansione quantificata in un 2% annuo, oltre che una maggiore fidelizzazione degli abbonati. Su queste basi il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi si aspetta un incremento significativo della quota di mercato di Mediaset Premium attualmente al 19% contro il 78% di Sky, ma soprattutto un miglioramento dei ricavi grazie ai maggiori prezzi del nuova offerta che dovrebbe far aumentare la spesa media per abbonato.
In ogni caso gli analisti di Equita ritengono che lo scenario più interessante per la pay-tv sia una accordo con un partner (Sky, Al Jazeera o Vivendi) grazie all’esclusiva sulla Champions League 2015-2018, valutata dal perito 1,32 miliardi di euro.
Fonte : MF | Radiocor