Lt Multimedia vuole chiedere il concordato preventivo.
Il gruppo che fa capo a Valter La Tona lo ha deciso alla fine dello scorso settembre e valuta di presentare la domanda al tribunale in tempi brevi. L’obiettivo delle gruppo editoriale che gestisce canali tv come Alice, Leonardo, Marcopolo, Nuvolari (già ceduto) oltre che di periodici e piattaforme web è «procedere alla richiesta di ammissione al concordato preventivo, rivolta a soddisfare nella maggiore misura possibile i creditori», come si legge nella delibera del 29 settembre 2015 approvata dal consiglio di amministrazione presieduto da Maurizio Senese e guidato dall’a.d. Carlo Gianani.
Contattata da ItaliaOggi sugli eventuali sviluppi della decisione e in particolare sull’avvenuta presentazione o meno della domanda per il concordato preventivo, la risposta di Lt Multimedia è stata «no comment». A far propendere il board per la richiesta di concordato preventivo è stato, sempre secondo la delibera, la situazione di crisi finanziaria ed economica in cui si trova la società stessa, considerando che «l’ammissione alla procedura consentirebbe infatti di gestire la crisi societaria in una situazione tale da garantire il miglior soddisfacimento dei creditori in un contesto che renda possibile gestire le attività di realizzo dell’attivo nel modo più profittevole e trasparente possibile». Secondo quanto riportato nell’ultimo bilancio disponibile, il monte debiti complessivo è pari a 25 milioni di euro a fine 2014 contro i 20,9 milioni dell’anno precedente. Per essere seguita lungo l’iter concorsuale Lt Multimedia ha deciso anche di affidarsi alla consulenza dell’avvocato Mario Santaroni.
Ma cosa ha spinto il cda a prendere questa decisione all’unanimità? Già l’esercizio 2014 di Lt Multimedia, controllata interamente da Lt Holdings di cui è socio al 90% Valter La Tona e al restante 10% Luciano La Tona, è stato archiviato in utile per quasi 40 mila euro (ma contro i 177,7 mila euro di fi ne 2013) e il fatturato complessivo è calato a quota 4 milioni di euro dai precedenti 6,4 milioni e soprattutto come impatto più rilevante sull’evoluzione della gestione a livello generale del gruppo, e quindi tra i principali fattori di rischio, viene indicato il passaggio dei canali tv sulla tv digitale gratuita dopo che Sky ha preferito non rinnovare a inizio 2014 l’accordo per trasmettere sulla sua piattaforma satellitare l’offerta Lt Multimedia, trasformando di fatto quest’ultima in un editore che deve trovare le risorse sufficienti soprattutto sul mercato pubblicitario, che a sua volta non ha goduto propriamente di ottima salute negli ultimi anni. Non a caso, sempre secondo il bilancio 2014 della società, la chiusura dello «storico » rapporto con il gruppo di Rupert Murdoch è stato definito «traumatico». Almeno nelle modalità.
Fonte: ItaliaOggi
Parlano ancora di Leonardo ma non trasmette da più di un mese, che fine ha fatto?