ISTAT: Italia al 22esimo posto in Europa per Internet, come la Lituania

L’ISTAT diffonde nuovi dati sulla diffusione e l’uso di Internet nel nostro paese, che dimostrano, ancora una volta, l’enorme carenza delle infrastrutture per le reti telematiche e il largo divario digitale culturale dell’italiano medio. E anche se la diffusione della Rete cresce e nuove famiglie sono in possesso delle tecnologie dell’ICT, il paese Italia è ancora tra gli ultimi posti in Europa.

Secondo quanto emerge dal rapporto dell’ISTAT “Cittadini e nuove tecnologie“, considerando la percentuale di famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni che possiede un accesso a Internet da casa, a fronte di una media europea pari al 73%, l’Italia si posiziona solo al ventiduesimo posto della graduatoria internazionale, con un valore pari al 62% ed equivalente a quello registrato per la Lituania.

Tra il 2010 e il 2011 l’importante divario digitale tecnologico relativo al territorio e alle differenze sociali purtroppo non cambia. Le famiglie del Centro-nord che dispongono di un accesso a Internet sono oltre il 56%, mentre circa il 49% dispone di una connessione a banda larga. Le famiglie del Sud Italia, rispettivamente dispongono al 48,6% di accesso alla Rete e solo il 37,5% di essere ha la banda larga. Se si confronta la disponibilità di personal computer, di un accesso a Internet e di una connessione a banda larga, il divario tra i nuclei in cui il capofamiglia è un operaio e quelli in cui è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista è di circa 24 punti percentuali a favore di questi ultimi.

L’ISTAT rileva inoltre che il 41,7% delle famiglie dichiara di non possedere l’accesso a Internet perchè non ha le competenze per utilizzarlo; il 26,7% considera Internet inutile e non interessante, il 12,7% non ha accesso a Internet da casa perchè accede da un altro luogo, l’8,5% perchè considera costosi gli strumenti necessari per connettersi e il 9,2% perchè ritiene eccessivo il costo del collegamento.

Eppure secondo l’I-Com nei prossimi 5 anni il traffico dati aumeterà del 360%, e il traffico video sulla Rete crescerà oltre sette volte. Ma la Rete italiana non è affatto pronta, dato il basso tasso di penetrazione e di uso di Internet, nonostante la diffusione del mobile. L’Istituto per la competitivà (composto da Telecom Italia, Vodafone, Fastweb, Alcatel-Lucent, Ericsson e RaiWay) nel suo ultimo Rapporto all’interno della sua speciale graduatoria di diffusione della banda larga relega l’Italia addirittura al 24° posto in Europa, superata da Cipro, Slovacchie e Portogallo, con solo il 49% delle abitazioni collegate, contro una media europea del 61%.

Il tasso di crescita della diffusione della Rete si è ridotto di 3 punti percentuali dal 2010 al 2011. Solo la provincia autonoma di Trento, fiore all’occhiello del modello di sviluppo della fibra ottica, si fa notare con il 57% di case connesse. Per quanto concerne le velocità della banda larga, sempre I-Com notifica che siamo penultimi nelle connessioni oltre i 10 megabit/s. E abbiamo una bassa penetrazione delle reti in fibra ottica: solo il 2,1% delle case connesse, quasi tutto merito però di Fastweb. Il Rapporto I-Com indica che per creare le reti ultrabroadband in fibra ad alta velocità servirebbero 20-30 miliardi di investimenti: Telecom Italia dovrebbe investire circa 700 milioni l’anno in 5 anni, mentre gli operatori alternativi dovrebbero mettere altri 500 milioni annui. Ma i progetti di sviluppo non sono ancora partiti o vanno a rilento.

Rispetto al 2010, poi secondo il Rapport dell’ISTAT, cresce sensibilmente la quota di famiglie che nell’anno in corso possiede un personal computer (dal 57,6% al 58,8%), l’accesso a Internet (dal 52,4% al 54,5%) e una connessione a banda larga (dal 43,4% al 45,8%). Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l’84,4% possiede un personal computer, il 78,9% ha accesso a Internet e il 68% utilizza per questo una connessione a banda larga. All’estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani di 65 anni e più, che presentano livelli bassissimi di dotazioni tecnologiche. Nel 2011 il 52,2% della popolazione di 3 anni e più utilizza il personal computer e il 51,5% della popolazione di 6 anni e più naviga su Internet. Rispetto al 2010, l’utilizzo del personal computer è cresciuto di 1,2 punti percentuali e quello di Internet di 2,6, confermando così il trend crescente che continua ormai dal 2008. Le differenze di genere si vanno attenuando nel tempo: se nel 2005 le donne internaute erano poco più di un quarto (26,9%), nel 2011 sono quasi la metà (il 46,7%), a fronte di una quota di uomini pari, rispettivamente, al 37,1% e 56,6%. Fino ai 34 anni le differenze di genere sono molto contenute e tra i ragazzi di 11 e 19 anni si registra il “sorpasso” femminile. Nell’ultimo anno, le differenze sociali sono rimaste sostanzialmente stabili, anche se gli operai hanno fatto registrare incrementi percentuali leggermente superiori a quelli riscontrati tra dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, e direttivi e quadri.

Nel 2011 poi quasi un utente della Rete su due è su un social media, e il rapporto è di tre su quattro per i giovani. Il 48,1% degli utenti che navigano sul Web ha un proprio profilo utente, e sfrutta le fuzionalità di Facebook, Twitter o un altro social network. E la quota sale al oltre il 76% per i ragazzi di 15-24 anni.

Gli utenti di Internet negli ultimi tre mesi hanno utilizzato la rete prevalentemente per spedire o ricevere e-mail (80,7%) e per cercare informazioni su merci e servizi (68,2%). Cresce rispetto al 2010 la quota di coloro che usano Internet per leggere news o giornali online (+7 punti percentuali), per informarsi su merci e servizi (+5,4), avere informazioni sanitarie (+5). Il 26,3% degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet nei 12 mesi precedenti l’intervista ha ordinato e/o comprato merci e/o servizi per uso privato, soprattutto per spese per viaggi e soggiorni e pernottamenti per vacanza.

Rimane stabile la quota di persone di 14 anni e più che hanno utilizzato Internet per ottenere informazioni dai siti della Pubblica Amministrazione, con un lieve calo percentuale spiegato dalla crescita di utilizzatori di internet per altri motivi. Quasi la totalità delle persone di 6 anni e più che utilizzano Internet sa usare un motore di ricerca (94,2%) e una quota molto elevata sa spedire e-mail con allegati (83,1%). Oltre la metà degli utenti della rete sa trasmettere messaggi in chat, newsgroup o forum di discussione online (52,7%) e il 41,3% sa caricare testi, giochi, immagini, film o musica, ad esempio, su siti di social networking. E’ soprattutto attraverso la pratica, conclude l’ISTAT, che gli utenti del web hanno acquisito le proprie competenze (75,9%), assieme all’aiuto ricevuto da colleghi, parenti e amici (68,7%).

Fonti : repubblica.it | Il Sole 24 Ore

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