Le associazioni delle tv locali, alle luce degli ultimi risvolti sulla tribolata vicenda dell’asta per le frequenze tv, ritornano a chiedere con forza una parte dello spettro elettromagnetico. «Auspichiamo che il Governo voglia destinare almeno un terzo delle frequenze alle televisioni regionali, riservando alle tv nazionali, attraverso la gara con le nuove regole, solo le frequenze residue».
Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, in riferimento ai canali che avrebbero dovuto essere assegnate con il beauty contest (in via di annullamento) afferma in un comunicato: «tale percentuale di almeno un terzo è quella che, per legge, spetta alle tv locali nell’assegnazione delle frequenze. Inoltre, a seguito della sottrazione dei canali 61-69 UHF alle trasmissioni televisive, le attuali risorse frequenziali per le imprese televisive locali sono quantitativamente insufficienti per consentire la prosecuzione dell’attività in molte delle regioni digitalizzate al 31 dicembre 2010, e per permettere nelle regioni in corso di digitalizzazione (Abruzzo, Basilicata, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia) a tutte le tv locali analogiche di diventare operatori di rete digitali».
«Occorrono infine, ulteriori frequenze per la Toscana dove alcune emittenti analogiche sono state escluse dalla possibilità di gestire reti in tecnica digitale. Riteniamo – conclude Rossignoli – che l’assegnazione alle tv locali di alcune frequenze del beauty contest risponda all’esigenza di salvaguardare il pluralismo informativo e l’occupazione lavorativa nel comparto».
Fonte: aeranticorallo.it