Asta frequenze tv, il Ministero vara il nuovo bando di gara. Un mux in palio per Sky

Come annunciato nei giorni scorsi dal viceministro Catricalà, ecco che arriva l’ennesimo bando per la  travagliata gara per le frequenze tv (i multiplex digitali terrestri), nata dalla trasformazione dell’ex Beauty Contest.

Un’asta imposta all’Italia dalla Commissione europea per aumentare il grado di concorrenza del mercato televisivo italiano, e per chiudere definitivamente la procedura di infrazione alla concorrenza Ue del 2006, sulla quale permangono numerosi dubbi: dal nodo delle interferenze internazionali, alle possibili offerte a ribasso per la scarsa qualità delle frequenze in palio, sino alla liberazione di ulteriori canali per la banda larga mobile (LTE).

Comunque il Direttore Generale della DGSCER (Direzione Generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica e di Radiodiffusione) del Ministero dello Sviluppo Economico, ha firmato ieri venerdì 7 febbraio il bando e il disciplinare di gara per l’assegnazione di nuovi diritti d’uso per frequenze televisive nazionali in DVB-T,  tramite un’asta con offerte economiche con rilanci competitivi.

Bando e disciplinare sono stati redatti in aderenza a quanto disposto dall’Agcom con la delibera 277/13/CONS dell’aprile scorso e alle indicazioni pervenute  dalla Commissione europea. I punti fondamentali sono i seguenti: All’asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionali con un diritto d’uso ventennale non trasferibile per i primi tre anni a comporre i seguenti lotti:

a) Lotto L1 con l’utilizzo dei canali 6 (in banda VHF) e 23 (in banda UHF) con una copertura nominale stimata di popolazione pari all’89,5%;
b) Lotto L2 con l’utilizzo dei canali 7 (in banda VHF) e 11 (in banda VHF) con una copertura nominale stimata di popolazione pari al 91,1%;
c) Lotto L3 con l’utilizzo dei canali 25 (in banda UHF) e 59 (in banda UHF) con una copertura nominale stimata di popolazione pari al 96,6%.

Il provvedimento consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (cioè che detengono un solo multiplex), di concorrere per due lotti (L1 e L3) agli operatori titolari di due reti in DVB-T; agli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento (Sky) al solo lotto L1. Il bando esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex (Mediaset, Rai e Telecom Italia Media Broadcasting).

Le offerte economiche prevedono un sistema di miglioramento competitivo, con importo minimo stabilito in virtù dei criteri indicati dall’Autorità, in base al costo per abitante coperto previsto dal decreto per le misure compensative per la liberazione della banda 800 MHz (DM 23 gennaio 2012), in modo proporzionale alla copertura potenziale: la base d’asta prevista nel bando è pari a 29.300.759,42 euro, 29.824.571,88 euro, 31.625.177,20 euro rispettivamente per L1, L2, L3. Sussiste l’obbligo per gli aggiudicatari di raggiungere la copertura del 51% (purché comprendente il 10% della popolazione di ogni regione) entro 5 anni, in modo graduale.

Il bando di gara verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 5^ Serie Speciale Contratti Pubblici numero 17 del giorno 12 febbraio 2014. Le domande potranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione.

Fonte: www.sviluppoeconomico.gov.it

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Redazione
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