In seguito all’ennesima sparizione dei fondi pubblici per lo sviluppo della banda larga, provenienti dall’extragettito dei ricavi miliardari dell’asta LTE, anche l’industria delle telecomunicazioni fa la voce grossa: «Ci auguriamo che il governo torni sui suoi passi: gli investimenti nelle reti di nuova generazione sono un volano per la crescita economica» ha dichiarato Stefano Parisi, presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, in merito alla bozza del DDL Stabilità che il Consiglio dei Ministri si appresta a discutere domani, in cui il 50% delle risorse aggiuntive provenienti dall’asta delle frequenze 4G (circa 770 milioni) viene assegnato a fondi a disposizione del ministero dell’Economia, contrariamente alla previsione iniziale di reimpiego per gli investimenti nelle tlc.
«Le aziende di telecomunicazioni sono consapevoli della situazione di finanza pubblica e non chiedono aiuti – continua Parisi – ma ritengono che se ci dovessero essere risorse disponibili, queste possano essere ben impiegate per eliminare definitivamente il digital divide. Gli operatori di tlc hanno presentato recentemente al governo un progetto per portare l’infrastruttura in fibra ottica a 60 distretti industriali, che significa dare accesso a banda larga a più di 200 mila imprese, e per assicurare le connessioni in fibra per il collegamento delle reti mobili per i Comuni sotto i 3.000 abitanti. Ci auguriamo che il governo prenda nella dovuta considerazione tali progetti che potranno assicurare in tempi rapidi il miglioramento della competitività delle imprese italiane e incentivare lo sviluppo dei territori».