Approvato il piano PNAF del digitale terrestre, si liberano i canali per la banda larga mobile

Da un articolo di Marco Mele da ilsole24ore.com:

Il Piano nazionale di assegnazione delle frequenze digitali (PNAF) è stato approvato all’unanimità dall’Autorità per le comunicazioni (Agcom). Il primo segnale positivo è che sia stato approvato, visto le pressioni, anche dell’ultima ora, per rinviare il tutto (a mai più: se la Lombardia passava al digitale senza Piano, non c’era più Piano).

Alcune scelte erano obbligate, come le 24 reti nazionali (comprese le tre in Dvb-h), frutto della delibera con la quale l’Agcom ha “recepito” l’intesa con la Ue. Il fatto di avere pianificato queste reti con parità di copertura e con frequenze coordinate a livello internazionale è un passo importante per mettere ordine nell’etere e ne va reso atto a chi ha lavorato al Piano, come il professor Antonio Sassano dell’Università La Sapienza e i tecnici dell’Agcom.

Per le tv locali si sono approvati le procedure tecniche e i criteri, pur non inserendo nel Piano la tabella con il numero delle reti. Si lascia così aperto uno spiraglio ai tavoli tecnici, area territoriale per area territoriale, dove tener conto delle esigenze in particolare delle tv regionali. Se il Piano sarà attuato, però, è chiaro che una tv regionale dell’Emilia non potrà avere la stessa frequenza di una tv regionale lombarda.

Importante è anche il fatto che nessuna tv nazionale sia oltre la frequenza 60 UHF: una decisione che apre la strada anche in Italia alla valorizzazione del dividendo digitale “esterno” (quello vero), per utilizzare in tutto o in parte i canali dal 61 al 69 per la futura banda larga in mobilità (la Germania ha realizzato 4,4 miliardi di euro grazie alla loro vendita agli operatori telefonici). E’ questo uno degli interrogativi che pesano sull’attuazione del Piano: ci vuole volontà politica (del governo) per arrivarci.

Un altro interrogativo riguarda il destino dei tre canali per la tv mobile in Dvb-h, uno dei quali sarà assegnato con procedura pubblica. Tutto lascia pensare che saranno utilizzati per la tv terrestre, rafforzando le posizioni degli incumbent Rai e Mediaset. Il terzo interrogativo è quello di maggiore attualità: il Piano prevede, come da intesa con l’Unione europea, che cinque frequenze terrestri siano assegnate con procedura pubblica: una in VHF e quattro in UHF. Due delle cinque sono, nei fatti, già “prenotate” da Rai e Mediaset. Per le altre tre, sarà decisivo, o quasi, il parere della Ue, atteso a giorni, sulla possibilità o meno per Sky di partecipare alla “gara”. Il fatto che la “gara” (che tale poi non é) sarà gestita dal Governo, sia pure con Regolamento dell’Agcom, non fa stare troppo tranquilli i nuovi entrati.

Il Piano prevede anche una rete Rai che, non è chiaro con quali tempi, sarà utilizzata per sperimentare il DVB-T2, lo standard che aumenta la capacità trasmissiva e la qualità delle immagini e dell’audio. Quello con il quale Europa 7 HD comincerà i suoi programmi (per vederli occorrerà l’apposito decoder). La situazione resterà in ogni caso fortemente squilibrata: non basta mettere ordine nell’etere, cosa pure fondamentale per un paese occidentale moderno, per avere concorrenza e pluralismo. Il Piano, però, è un atto di razionalizzazione e di coraggio di cui va dato atto al presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò e a tutti i componenti dell’Autorità.

Aggiornamento 29/06/2010:
l‘Agcom in data 28 giugno 2010 pubblica i criteri generali del piano nazionale per le frequenze digitali. Qui si può leggere la delibera N. 300/10/CONS.

16 thoughts on “Approvato il piano PNAF del digitale terrestre, si liberano i canali per la banda larga mobile

  1. (Newslinet.it) – Il Piano, spiega l’ente in una nota, “si conforma ai principi di uso pluralistico ed efficiente delle frequenze su tutto il territorio previsti dalle norme legislative vigenti e dagli indirizzi comunitari, fornendo i criteri tecnici e metodologici per la pianificazione, nazionale e locale”. L’utilizzazione della tecnica SFN (reti a singola frequenza), permettera’, secondo Agcom, “di soddisfare tutte le diverse esigenze: razionalizzazione delle reti esistenti, nazionali e locali; nuove frequenze destinate alla gara per gli operatori TV; frequenze per i servizi innovativi”.

    Le reti, spiega Agcom nel comunicato, saranno tutte equivalenti tra loro in termini di copertura e di coordinamento internazionale, comprese quelle destinate a nuovi soggetti (c.d. dividendo digitale), sicché non ci saranno network di serie A e di serie B.

    Confermata, inoltre, la riserva di 1/3 delle risorse frequenziali alle emittenti locali, anche se rimane il dubbio forte se, nelle aree ad alta densità radioelettrica, ci sarà spazio dignitoso per tutte le attuali televisioni.

    Agcom ha precisato poi che il nuovo PNAF dedicherà particolare attenzione “alla futura utilizzazione delle frequenze che, secondo gli indirizzi comunitari, sono destinate a servizi di telecomunicazioni per servizi quali la banda larga mobile di quarta generazione. E’ infatti previsto, sin da ora, di mettere a disposizione di tali servizi le risorse inutilizzate (le cosiddette “white spaces”). L’azione di riorganizzazione dello spettro frequenziale dovrà essere condotta in cooperazione con il ministero dello Sviluppo Economico che ha competenza sulle modifiche del Piano nazionale di ripartizione delle frequenze”.

  2. Il digitale terrestre sembrava la salvezza del mondo… e adesso si accorgono che in certe aree non funziona (come aree rurali o di confine tra regioni).Per esempio, sul digitale non posso vedere le partite della rai perché non si vede, sul decoder sky criptano il segnale… Che cosa dovrei fare? Comprarmi anche tivùsat come suggerisce mediaset? Altri soldi buttati?

    1. Il digitale terrestre è un passaggio obbligato, ma è anche un grande affare e un’occasione di ampliamento del monopolio televisivo Rai-Mediaset. I limiti del dtt erano previsti, la non perfetta copertura in molte aree del paese, infatti, dovrebbe essere supportata dalle trasmissioni satellitari di Tivù Sat. Ma Tivù Sat costa troppo e non offre tutti i canali del dtt (per ora neanche quelli a pagamento), e proprio qui sta il grande affare: per il governo (con la vendita delle smart card fa pagare il passaggio al telespettatore), per Mediaset (che attira l’utenza Sky verso Mediaset Premium), per le aziende che producono e vendono decoder e CAM, il tutto a nostre spese.
      Una soluzione potrebbe essere la tv via Internet che offre Telecom (Alice Home Tv con Cubovision) o Fastweb e che comprende tutta la programmazione Rai, Mediaset e anche Sky senza alcun oscuramento.
      Comunque se sei un abbonato Sky non dovresti avere problemi con le partite calcistiche…

  3. Rai e Mediaset stanno facendo una vera porcata! Io sto con quelli di RaiNews 24 in scipero contro l’oscuramento della propria rete sul digitale!

  4. il digitale terrestre non funziona bene e come tecnologia è obsoleta…solo noi italiani non ce ne accorgiamo…

  5. (ilsole24ore.com) – Il Piano prevede 57 canali per la tv. Otto sono nella banda VHF, di cui uno, il 12, riservato alla radio digitale Dab, con il 6 e il 10 d’appoggio (due mux assicurati). L’8 è per Europa 7, il 7 è per la “gara”. Nel canale 11 la Rai sperimenterà il digitale di seconda generazione. Nella banda UHF sono pianificate 19 frequenze per le tv nazionali, compresa quella che comporrà la prima rete Rai insieme a due canali VHF, il 5 e il 9. Più tre frequenze al Dvb-h. Alle 24 reti nazionali si affiancano 13 frequenze riservate alle tv locali, cui si aggiungono le nove da 61 a 69, che però potrebbero essere liberate per assegnarle alle Tlc. Restano altre cinque frequenze libere

  6. Il digitale è una tecnologia obsoleta e inefficiente..siamo tra i pochi paesi che ci puntano, mentre in Europa la fanno da padrona le tv satellitari e la banda larga..siamo sempre noi il fanalino di coda!Troppi interessi in ballo?

  7. Con l’abbonamento SKY poi si possono vedere decine di canali in alta definizione -vera- , mentre con un decoder HD sul digitale terrestre si prendono alcuni canali mediaset e uno RAi che a me sembrano upscalati, non hd nativi

    1. Le partite di Champions League di questa ultima stagione sono state sicuramente trasmesse dalla Rai (Rai 1 e Rai HD) in alta definizione a 1080 linee orizzontali con scansione progressiva (la migliore alta definizione disponibile sul dtt) da un fonte ad alta definizione nativa. Mentre Sky trasmette in tutti i suoi canali HD con la definizione a 720 linee con scansione progressiva o a 1080 con scansione interlacciata, quindi con definizione inferiore rispetto ai pochi programmi HD trasmessi dalla Rai.
      I prossimi Mondiali di Calcio, trasmessi sia da Sky (tutte le partite) sia dalla Rai (25 partite), saranno emessi certamente in alta definizione nativa, e la Rai con il canale Rai HD continuerà ad avere un’alta definizione qualitativamente migliore.

  8. Io direi che voglio farci desistere nel vedere la Tv..presentano tecnologie arcaiche come del tutto innovative,vedere il DTT,per fare esclusivamente mercato e spillarci altri soldi,ma ci prendono davvero per scemi?Basta!

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