Aeranti-Corallo: “i ritardi cronici del Ministero obbligano il rinvio al 2012 degli Switch-off del digitale terrestre”

Il potente sindacato delle emittenti locali Aeranti-Corallo notifica dalla sua newsletter TeleradioFax le ragioni per cui il passaggio al digitale terrestre delle regioni della Liguria, della Toscana, dell’Umbria, delle Marche e della provincia di Viterbo deve essere posticipato al 2012.

Nella riunione del Cnid – Comitato Nazionale Italia Digitale del 14 aprile u.s. Aeranti-Corallo aveva evidenziato che il nuovo percorso normativo imposto dalla legge 220/10 e dal DL 34/11, con la previsione delle graduatorie per le tv locali, avrebbe comportato tempi procedimentali incompatibili con una calendarizzazione degli switch-off delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Marche e nella provincia di Viterbo nel corso del 2011. Aeranti-Corallo aveva quindi proposto il differimento di tale switch-off ai primi mesi del 2012, senza però ottenere alcun riscontro.

L’evoluzione della situazione sta ora confermando le preoccupazioni dell’associazione. Infatti, i termini per la presentazione delle domande in Liguria, Toscana e Umbria (che erano stati originariamente ipotizzati per fine luglio) sono stati invece fissati (a causa del ritardo nella pubblicazione dei bandi di gara), rispettivamente al 16 settembre (Liguria) e al 23 settembre (Toscana e Umbria), mentre i bandi di gara per le Marche e per la provincia di Viterbo non sono stati, ad oggi, nemmeno pubblicati.

Occorre peraltro evidenziare che i decreti di fissazione delle date dello switch-off (Liguria dal 10 ottobre al 2 novembre; Toscana e Umbria, inclusa la provincia di La Spezia di Viterbo dal 3 novembre al 2 dicembre; Marche dal 5 al 21 dicembre) sono stati pubblicati in G.U. solo il 10 agosto u.s. e quindi (con riferimento allo switch off delle regioni Liguria, Toscana e Umbria) senza il rispetto dei tre mesi di preavviso previsti dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 10 settembre 2008, come modificato dal Decreto dello stesso Ministero del 19 novembre 2010 (tale termine, necessario per evidenti ragioni di carattere organizzativo, era stato originariamente fissato in nove mesi, e successivamente ridotto, peraltro, con molte contestazioni del settore televisivo locale, a soli tre mesi, ora non rispettati).

E questo è il punto centrale. Infatti, è impensabile che, anche qualora il Ministero riuscisse a completare le graduatorie e ad assegnare le frequenze nei giorni immediatamente antecedenti le graduatorie, le imprese televisive locali possano attivare gli impianti digitali secondo il calendario (sul punto occorre, peraltro, considerare che ad oggi non sono state neppure pubblicate le risposte ai quesiti relativi alla Toscana e all’Umbria, nonostante che i termini per la presentazione degli stessi scadessero il 26 agosto u.s., e che il Ministero ha dovuto anche effettuare modifiche al sistema operativo per la presentazione delle domande a causa di alcuni errori di impostazione). In particolare, è evidente, che le forniture degli impianti necessari per la transizione potranno essere effettuate solo dopo aver avuto la certezza dell’assegnazione frequenziale e la conoscenza della frequenza assegnata (le antenne degli impianti sono diverse, secondo la frequenze esercita). Procedere in modo diverso significherebbe operare rilevanti investimenti con la possibilità che gli stessi si rivelino inutili.

Né, certamente, è ipotizzabile che lo switch-off venga operato nei tempi previsti dalle sole tv nazionali e che le tv locali transitino al digitale qualche mese dopo quando avranno ricevuto le forniture degli impianti, commissionati in base alla risultanze della gara. In tal modo, infatti, le tv locali (sia le assegnatarie delle frequenze, sia le tv i cui contenuti verranno trasportati in modalità must carrier) verrebbero sostanzialmente escluse dal mercato televisivo, con ogni evidente conseguenza sul piano della raccolta pubblicitaria e della possibilità di continuità aziendale. Il Governo e il Ministro non possono pretendere ciò dalle tv locali.

In ogni caso, le tv locali ricordano che fare lo switch-off senza rispettare i tre mesi di preavviso significherebbe violare il DM 10 settembre 2008 e successive modificazioni. Inoltre, le tv locali ricordano che ai sensi della delibera n. 366/10/CONS le numerazioni LCN devono essere attribuite almeno quindici giorni prima dello switch-off. Inoltre, la procedura di cui all’art. 27 della delibera n. 353/11/CONS della Agcom (relativa alla definizione dei rapporti tra i soggetti che diverranno operatori di rete locali ricevendo l’assegnazione della frequenza e i soggetti che saranno esclusi da tale assegnazione e che potranno svolgere solo l’attività di fornitori di servizi di media audiovisivi in modalità must carrier sulle reti degli assegnatari della frequenza) prevede un tempo minimo di cinquanta giorni (necessariamente antecedente lo switch-off), sicché è evidente che realizzare la digitalizzazione in Liguria a partire dal 10 ottobre e in Toscana e Umbria dal 2 novembre è matematicamente impossibile senza violare tale art. 27.

Aeranti-Corallo auspica pertanto che il Ministro voglia rivedere il calendario della transizione alla luce delle problematiche illustrate.

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