Tv locali e interferenze estere, il Mse avvia la consultazione pubblica

ripetitore tv frequenzeE’ partita la consultazione pubblica indetta dal Mse per le misure compensative e per gli indennizzi in favore delle tv locali private delle frequenze che causano interferenze con i canali televisi esteri.

Si legge sul sito del Ministero dello sviluppo economico che è stat avviata in data 6 novembre 2014 la procedura di consultazione pubblica sui criteri e le modalità per l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa in favore degli operatori abilitati alla diffusione di servizi di media audiovisivi in ambito locale, per la liberazione delle frequenze riconosciute a livello internazionale ed utilizzate dai Paesi confinanti, pianificate ed assegnate ad operatori di rete televisivi in Italia ed oggetto di accertate situazioni interferenziali (decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9).

Il documento si articola nei seguenti paragrafi:

  • Misure economiche di natura compensativa;
  • Destinatari e procedura di attribuzione delle misure economiche compensative;
  • Destinatari e procedura di attribuzione dell’indennizzo;
  • Norma comune alla procedura di attribuzione delle misure compensative e dell’indennizzo;
  • Manifestazione di interesse.

L’obiettivo della consultazione è quello di acquisire gli orientamenti, le osservazioni e i commenti dei soggetti interessati. Tali osservazioni e commenti potranno pervenire entro e non oltre il 10 dicembre 2014, all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]. I dati e le informazioni raccolte saranno considerate riservate e strettamente confidenziali. Una sintesi delle risultanze della consultazione sarà pubblicata sul sito web del Ministero fermo restando  l’anonimato dei soggetti che hanno formulato le osservazioni. Le comunicazioni fornite dai soggetti che aderiscono alla consultazione non precostituiscono alcun titolo, condizione o vincolo rispetto ad eventuali successive decisioni. (Criteri e modalità misure compensative;  Delibera Agcom 480/14/Cons)

Protestano le associazioni delle tv locali, che accusano il governo di inerzia di fronte allo sterminio delle piccole emittenti. In una nota di Aeranti-Corallo, l’associazione nazionale di categoria delle imprese radiotelevisive locali, dichiara che «l’obbligo di dismissione delle frequenze interessate dal provvedimento ha la deadline del 31 dicembre 2014, nonostante tali frequenze siano state assegnate per venti anni a seguito di gare svoltesi negli anni 2011 e 2012».

«Lo Stato italiano – afferma Marco Rossignoli, coordinatore dell’associazione – a fronte di proprie evidenti responsabilità politiche e legali sulla problematica avrebbe dovuto individuare soluzioni adeguate per tutelare la posizione di imprese che hanno realizzato investimenti e sviluppato occupazione confidando in assegnazioni frequenziali rimesse in discussione poco tempo dopo il relativo rilascio. Dobbiamo purtroppo constatare – continua – che a oggi il Governo non ha assunto alcuna iniziativa per cercare di dare soluzione al problema, nonostante che vi siano numerosi canali televisivi liberi tra quelli esclusi dall’ex Beauty Contest e quelli non assegnati nell’asta per le frequenze tv. Tali canali liberi potrebbero essere assegnati in sostituzione di eventuali canali da dismettere».

«C’è grande preoccupazione nel settore – prosegue Rossignoli – a fronte di questo continuo cambiamento delle regole che ha generato una situazione di incertezza permanente che rischia di compromettere la continuità aziendale delle imprese, con rilevanti ripercussioni sull’occupazione nel comparto. Non comprendiamo, inoltre – conclude – il ritardo nell’emanazione del piano di riparto tra le diverse regioni dello stanziamento relativo ai contributi 2013. Tale ritardo sta causando gravi disagi alle tv locali che non possono incassare i contributi loro spettanti in un momento, peraltro, di grande difficoltà economica derivante dalla recessione in atto».

Fonti: newslinet.it | corrierecomunicazioni.it | sviluppoeconomico.gov.it

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