Tv locali: banda 700 MHz a rischio. Domani incontro al Ministero

La proposta lanciata dalla delegazione italiana, in occasione della World Radio Communication Conference 2012 (WRC-12) in corso a Ginevra, di assegnare parte della banda 700 MHz alle compagnie telefoniche, è un’ipotesi che preoccupa e non poco le emittenti locali. E domani i rappresentanti della associazioni delle emittenti regionali e  private (Aeranti-Corallo e FRT) saranno convocati presso il Ministero dello sviluppo dal capo dipartimento delle Comunicazioni Roberto Sambuco per discutere l’argomento.

Lo rende noto Aeranti-Corallo, l’associazione che rappresenta le tv locali, che il 31 gennaio scorso aveva sollevato la questione. «Il 31 gennaio scorso, durante la riunione, svoltasi al Ministero, delle Task Force delle aree tecniche di prossima digitalizzazione, è emersa l’ipotesi che l’Italia sostenga, nell’ambito dei lavori della WRC-12 di Ginevra, l’attribuzione della banda 700 MHz(canali 50-60 Uhf) per servizi di larga banda in luogo della attuale attribuzione per la radiodiffusione televisiva digitale terrestre – si legge in una nota – Se tale ipotesi trovasse attuazione, vi sarebbe una ulteriore gravissima riduzione degli spazi frequenziali per le tv locali, già enormemente penalizzate, rispetto all’analogico, a seguito della attribuzione dei canali 61-69 Uhf alla comunicazione mobile di larga banda e alla attribuzione di sei canali al beauty contest, ora sospeso. Risulta del tutto evidente – prosegue la nota – che in mancanza delle frequenze della banda 700 MHz  non sarebbe certamente più possibile realizzare lo switch-off nelle aree ancora da digitalizzare dove, già allo stato (in particolare in Sicilia e Puglia) le frequenze sono particolarmente scarse».

Secondo quanto riportato dal key4biz.it, dal Ministero chiariscono che il governo italiano è allineato al Cept (European Conference of Postal and Telecommunications Administrations) e a Ginevra si sta solo ragionando se mettere la discussione sulla destinazione di ulteriori frequenze alle tlc all’ordine del giorno del 2015. Si tratta dunque di un’ipotesi futuribile».

Aeranti-Corallo ha chiesto urgenti chiarimenti, proponendo l’istituzione di un tavolo di consultazione e di confronto su tutti i temi radiotelevisivi all’ordine del giorno del calendario ministeriale e lamentando la totale mancanza di confronto degli ultimi mesi.

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