Tv e Internet, nemici storici (soprattutto in Italia), si riscoprono alleati nel nome del business degli spot. I social network e i big del Web, fanno da apripista per questa nuova tendenza che rientra in un più ampio fenomeno di convergenza tra media online e offline, e che riguarda colossi come Google, Facebook, Twitter.
In particolare, racconta Alessandro Longo dalle colonne di Nòva24, il social network dei 140 caratteri da qualche tempo ha adottato una tecnologia che associa il mondo della tv al Web: quando un utente ha fatto un tweet su uno show televisivo che è ancora in onda, riceve una pubblicità da parte degli sponsor di quel programma tv. Gli sponsor quindi riescono a sfruttare contemporaneamente il format tv e il social network, con un effetto di amplificazione.
Con Twitter Amplify, un altro strumento convergente adottato da Warner, Bloomberg, Condè Nast, Time Inc., i media tradizionali possono divenire partner di Twitter, per distribuirvi video associati ai propri programmi e addizionati con la pubblicità degli sponsor. «Le aziende Internet hanno tentato per anni di togliere soldi di pubblicità alle tv, ma hanno capito che non funziona – afferma Clark Fredrisken, analista di eMarketer – . Twitter inaugura una nuova strategia complementare con la televisione: quella di convincere gli sponsor a investire su Internet e il Web facendo leva sugli show tv più popolari che hanno già molti utenti su Twitter».
Un doppio vantaggio per gli sponsor: aumenta l’audience dello spot e si approfondisce l’interazione col consumatore grazie al social. Secondo eMarketer, Twitter raddoppierà i ricavi anno su anno: dai 288 milioni di dollari del 2012, ai 582 milioni previsti per quest’anno, andrà a sfiorare il miliardo di dollari nel 2014. Tuttavia «è vero che Twitter è il network che ha una relazione più stretta con la tv, ma ha anche un pubblico molto inferiore a Google e Facebook», aggiunge Fredriksen. Un dettaglio che rende la strategia meno interesante per gli sponsor.
«Twitter deve stare attenta a dosare questo strumento. Non può bombardare di messaggi gli utenti già esposti alla pubblicità tv nello stesso tempo», avverte Jim Nail, analista di Forrester Research.
Il trend di fusione tra mondo online e offline della pubblicità pare invevitabile. eMarketer rileva che un crescente numero di pubblicitari americani ormai investe su tv e video online assieme, con un budget unificato. Facebook Italia ha dichiarato che comincia a diffondersi anche tra le aziende nostrane il nuovo strumento Custom Audience, che diffonde pubblicità sui social per i clienti già conquistati sui canali tradizionali.
Fonte: Nòva24