Da un articolo di Giovanni Pons su repubblica.it:
MILANO – «Me ne frego dell’Europa, decido io». Sono le parole che sono state sentite pronunciare al viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani da alcuni operatori del settore tv. Parole relative alla querelle con Sky sul digitale terrestre che giungono all’indomani del secondo viaggio di Romani a Bruxelles per incontrare Joaquin Almunia, commissario Ue per la Concorrenza. Sul tavolo c’è la deroga da concedere eventualmente a Sky perché partecipi alla prossima asta per le frequenze del digitale terrestre. Sky punta ad attenuare l’obbligo che ha preso con l’Ue nel 2002 quando gli era stata concessa la possibilità di fondere Stream con Telepiù, le due emittenti allora esistenti in Italia.
A quell’epoca il digitale terrestre era ancora lontano dall’essere realtà e l’obbligo a non trasmettere la pay-tv su altre piattaforme fino al 31 dicembre 2011 sembrava appropriato. Oggi però la situazione è sostanzialmente diversa. Il digitale terrestre è ormai partito tanto che Mediaset dichiara, presentando il suo bilancio, di avere attivato 4,1 milioni di tessere Premium che permetteranno di raggiungere il break even alla fine di quest’anno. E ciò nonostante i maggiori costi per l’acquisto dei diritti del calcio che saliranno a 210 milioni di euro all’anno. C’è poi anche un altro operatore, Dahlia tv, più piccolo ma con numeri interessanti. Dunque la fotografia di oggi vede una concorrenza che si è sviluppata non nell’ambito della piattaforma satellitare, ma su piattaforme diverse e senza alcun monopolio di contenuti. Se il quadro è questo, Rupert Murdoch, l’editore di Sky, chiede di partecipare all’asta per assicurarsi una delle 5 reti del digitale terrestre (i multiplex) che dovranno essere messi a disposizione degli operatori minori (3 di questi) e di nuovi entranti (2). Asta che serve a sanare la procedura di infrazione avviata proprio dalla Ue contro la legge Gasparri sulla tv.
L’azione di lobby degli uomini di Murdoch sembra abbia avuto effetto. Tanto che Almunia – dopo aver fatto dei “market test” presso gli altri operatori italiani e le Autorità di garanzia italiane – sarebbe intenzionato a concedere la deroga. Una deroga non tanto a operare prima del 2012, ma a partecipare alla gara per i multiplex in vista del 2012. D’altra parte un attore delle dimensioni di Sky, se escluso dall’asta, vedrebbe precluso in futuro il mercato del digitale terrestre (a meno di acquistare un multiplex da qualche altro operatore, fatto a dir poco difficile). Ma gli intendimenti di Almunia hanno fatto scattare l’allarme rosso al quartier generale di Mediaset. Allarme recepito in tempo reale ? sembra – dal viceministro Romani, molto sensibile alle posizioni del gruppo posseduto dal presidente del Consiglio. E nell’ultimo faccia a faccia con il commissario europeo – secondo fonti attendibili – Romani ha minacciato di procedere comunque alla gara per i multiplex senza invitare Sky. Oppure di non fare del tutto la gara mettendo così a repentaglio la chiusura della procedura d’infrazione sulla legge Gasparri.
Una posizione, quella di Romani, di chiusura totale che ha irritato non poco il commissario e che rilancia in una forma sempre più grave il mai risolto problema del conflitto di interessi. Da almeno due anni ormai Mediaset ha alzato le barricate per cercare di limitare la crescita di Sky che in pochi anni ha raggiunto un notevole successo nella pay-tv satellitare. La guerra vera e propria tra Berlusconi e Murdoch è scoppiata in seguito al provvedimento governativo che ha alzato l’Iva sulla pay-tv. Aumento che l’operatore estero ha riversato interamente sul prezzo degli abbonamenti subendone una contrazione. Fedele Confalonieri si è detto contrario all’ingresso di altri operatori nel digitale terrestre poiché le risorse non sono sufficienti. Ma con la scomparsa del sistema analogico il digitale non potrà che crescere nei prossimi anni. E l’esclusione totale di Sky avrebbe il significato di una barriera all’ingresso a favore di Mediaset e Rai.
Il Giornale smentisce Repubblica.Romani: “nessuna pressione sulla Commissione Europea”
Tv digitale, è scontro tra il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani e Repubblica. Il quotidiano di De Benedetti, ieri, ha sostenuto in un articolo che il viceministro avrebbe posto il veto alla partecipazione di Sky alla prossima asta per assicurarsi una delle 5 reti (i multiplex) del digitale terrestre. Asta necessaria per sanare la procedura di infrazione avviata dall’Ue contro la legge Gasparri. Ma il viceministro, ieri, ha smentito: «Non ho mai affermato né privatamente né ufficialmente né tantomeno al Commissario europeo per la concorrenza Almunia – ha tuonato – che decido io rispetto ad una procedura, la gara di assegnazione del dividendo digitale, che è regolata da una delibera dell’Agcom, delibera che d’altronde ancora non è stata presa dall’Autorità».
Il viceministro definisce «false, gravi e ridicole» le parole a lui attribuite da Repubblica («Me ne frego dell’Europa, decido io»): «L’assurda affermazione – prosegue – secondo cui avrei intenzione di non fare del tutto la gara, mettendo a repentaglio la chiusura della procedura d’infrazione, è smentita dal lavoro di questo anno e mezzo». Romani afferma di avere avuto un solo incontro con Almunia sul tema, lo scorso 2 marzo, «per significare la posizione del governo e le preoccupazioni del mercato radiotelevisivo nazionale e locale su una decisione, sollecitata dalle pressioni di un unico operatore, che sconvolgerebbe il mercato del digitale terrestre. Non vorrei dover pensare – conclude Romani – che nella costruzione di tanto gravi falsità vi sia un’intenzione di influenzare la decisione» dell’Europa.
Secondo MF – Milano Finanza Dow Jones, l’Agcom ha dato il suo consenso all’ingresso di Sky sul dtt.
Non e’ un vero via libera a Sky, quello che l’AgCom ha inviato lunedi’ scorso a Bruxelles, ma poco ci manca. L’Authority guidata da Corrado Calabro’ ha risposto alla Commissione Ue che ha chiesto alle Authority italiane interessate e ai maggiori operatori del settore un giudizio sul grado di apertura del mercato della pay-tv, della tv in chiaro e se sia ipotizzabile o meno anticipare in tutto o in parte la scadenza degli impegni presi da Sky sette anni fa, ai tempi della fusione Stream-TelePiu’.
Ovviamente, scrive Repubblica, Rai e Mediaset hanno detto di no senza esitazioni ad uno sconto a Sky sulle limitazioni operative (Mediaset potrebbe essere andata anche oltre e aver addirittura chiesto una ulteriore proroga delle limitazioni). La novita’ sarebbe la risposta dell’AgCom: si’ alla possibilita’ per Sky di acquisire fin da ora frequenze terrestri, ma solo per trasmettere canali in chiaro. Per i canali a pagamento il limite resterebbe quello attuale di fine 2011.
La Commissione Europea prende posizione nella bagarre che si è accesa per Sky sul digitale terrestre. A detta del commissario Almunia la Commissione deciderà se far entrare o no Sky nel dtt verso la metà di aprile, dopo la conclusione del market test tra gli operatori del settore e le istituzioni e gli enti coinvolti. Almunia smentisce le indiscrezioni della stampa italiana e afferma che sono aperte tutte le possibili soluzioni della vicenda.
Fonte key4biz.it
Tlc: battaglia diplomatica contro Sky (MF)
MILANO (MF-DJ)–Battaglia diplomatica tra Roma e Bruxelles per l’accesso di Sky sulla piattaforma digitale terrestre. L’ambasciatore italiano presso l’Unione Europea, Ferdinando Nelli Feroci, ha chiesto un incontro urgente al commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia.
In una breve lettera inviata nei giorni scorsi, si legge in MF, la feluca che cura gli interessi italiani presso i vertici del governo comunitario ha sottolineato l’esigenza che l’Italia venga informata col dovuto anticipo sui passi formali che la Commissione intende muovere per un eventuale via libera all’azienda di Rupert Murdoch a operare sul digitale prima di fine 2011. Ogni decisione avra’ “un impatto su tutto il mercato nazionale”, e’ il ragionamento espresso di Nelli Feroci nella missiva, e dunque non si puo’ sostenere che Bruxelles puo’ decidere a cuor leggero. Per Mediaset l’accesso al digitale di un competitor come Sky, seppure inizialmente solo in chiaro, puo’ significare l’inizio di una guerra commerciale dagli esiti molto incerti. Una decisione di Bruxelles che allentasse gli impegni di Murdoch, secondo il governo italiano, “sconvolgerebbe” il mercato del digitale terrestre” in una fase cruciale di start-up.
Contiuna la telenovela Sky sul digitale terrestre.
Governo,Rai e Mediaset schierano l’ambasciatore per fermare il commissario europeo Almunia. Sembra proprio una questione di Stato…
(TvBlog.it) – La decisione sul via libera o meno di Sky sul digitale terrestre, affidata al commissario alla concorrenza Joaquin Almunia, continua ad agitare le autorità italiane. Dopo i pareri negativi di Antitrust e AgCom ecco l’ultima, estrema mossa, del Governo che ha chiesto all’ambasciatore presso l’Unione Europea Ferdinando Nelli Feroci un incontro urgente proprio con Almunia per discutere della questione.
Secondo quanto pubblicato da Milano Finanza il nostro ambasciatore, in una lettera indirizzata al commissario, ha chiesto di essere informato sulla procedura di valutazione della richiesta di Sky a poter avere l’accesso al digitale terrestre quasi 2 anni prima prima di quanto previsto dagli impegni presi nel 2003 al momento della fusione Stream-Telepiù.
L’ambasciatore ha sottolineato che la decisione dell’UE avrebbe un impatto fortissimo sul mercato italiano, sconvolgendone gli equilibri attuali che vedono Mediaset operare in regime di sostanziale monopolio sul Digitale Terrestre.
Sky: Romani, chiesto ad Almunia nuovo incontro su ingresso in digitale
Sulla richiesta di ingresso anticipato nel digitale terrestre da parte di Sky Italia “ho chiesto un secondo incontro ad Almunia (commissario Ue alla Concorrenza, ndr), dopo il primo che è stato molto garbato”. Lo ha annunciato Paolo Romani, viceministro delle Comunicazioni, aggiungendo che si augura “possa essere un incontro chiarificatore” per trovare la migliore soluzione alla fine dei market test. Romani precisa comunque di rimanere sulla posizione che “gli impegni di Sky debbano restare quelli di oggi”. A una domanda sulla nuova puntata dello scontro Sky-Mediaset sui diritti dei Mondiali di calcio, il viceministro si è limitato a precisare che “non si tratta di un contenzioso Sky-Mediaset, quanto di uno scontro tra Sky e il mercato italiano”. Le tv locali, ad esempio, ha sottolineato il viceministro, sono contrarie all’inserimento di un nuovo concorrente nel digitale. Anche Francesco Di Stefano, proprietario di Europa 7 che ha concluso un accordo per iniziare le trasmissioni da giugno, si è detto contrario a un ingresso anticipato di Sky sul mercato del digitale terrestre: “Noi siamo in ritardo di 11 anni, Sky vuole anticiparne uno”.
DIGITALE TERRESTRE: ALMUNIA, RICONSIDERIAMO INGRESSO SKY NEL 2010
(ASCA) – Parma, 9 apr – ”Stiamo considerando come rivedere l’intesa del 2003”. Il commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia, conferma che per l’ingresso di Sky nel digitale terrestre i tempi potrebbero ridursi.
Conversando con i giornalisti nell’ambito del convegno di Confindustria in corso a Parma, il commissario ha confermato che ”Sky ha chiesto la modifica dell’intesa del 2003 che prevedeva il suo ingresso nel digitale terrestre nel 2011.
Una richiesta per anticipare di un anno l’ingresso, quindi gia’ nel 2010”.
Nessuna decisione e’ pero’ al momento stata presa.
”Stiamo valutando la cosa – ha confermato Almunia – ma non abbiamo ancora preso una decisione”.
In tal senso il commissario ha confermato di ”aver visto il sottosegretario allo sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Paolo Romani, e stiamo considerando di come rivedere l’intesa”.
Corrado Calabrò, presidente dell’Agcom, ha dichiarato che slitterà al 29-30 aprile la decisione della Commissione Europea sulla richiesta di Sky per l’accesso anticipato nel mercato del digitale terrestre. L’Autorità per la garanzie delle comunicazioni attende la decisione per formulare il regolamento definitivo per la gara sulle nuove frequenze digitali che dovra’ indire il ministero dello Sviluppo economico.
«Sky è stradominante, stia fuori dal digitale»
(Il Giornale) – Ottimista e agguerrito: così è apparso il vertice di Mediaset all’assemblea degli azionisti, chiamata ad approvare il bilancio dell’anno forse più difficile della sua storia. Il 2010 è iniziato sotto migliori auspici, grazie alla ripresa della raccolta pubblicitaria, ma la battaglia con la rivale Sky è ancora in pieno svolgimento e il gruppo non ha nessuna intenzione di abbassare la guardia. Anzi, il presidente Fedele Confalonieri ha rivendicato con forza a Mediaset il ruolo di unica potenziale alternativa – insieme a Dahlia Tv – al monopolio satellitare di Murdoch.
E riferendosi al probabile via libera da parte dell’Antitrust europeo alla richiesta di Sky Italia di accedere al digitale terrestre in anticipo rispetto alla data prevista di fine 2011, ha detto: «Non ci sono cambiamenti tali sul mercato che gli consentano di acquisire le frequenze già insufficienti per gli operatori attuali». E ha aggiunto: «Sky è dipinta come vittima di ostracismo governativo e manovre discriminatorie, come se non fosse espressione del più forte operatore televisivo al mondo, detentore in Italia di una posizione stradominante nella pay tv». Impossibile a questo proposito non citare i Mondiali di calcio, ormai imminenti, mentre appare sempre più lontana la possibilità per Mediaset di ottenerne da Sky i diritti per il digitale terrestre a pagamento attraverso l’arbitrato avviato alla Camera di commercio internazionale di Parigi: «I tempi dell’arbitrato non dipendono da noi – ha detto il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi – ma appare difficile a questo punto che ci sia la possibilità di presentare una vera offerta in tempo utile». E sempre il vicepresidente si è incaricato di smentire senza se e senza ma l’ipotesi avanzata da un azionista a proposito di una possibile cessione proprio a Murdoch delle quote di controllo di Mediaset da parte di Fininvest: «Certo è una decisione che compete a Fininvest – ha replicato Pier Silvio Berlusconi – ma io mi oppongo e non è all’ordine del giorno, né oggi né in futuro». Si è chiusa invece con una vittoria l’altra battaglia che ha visto impegnata Mediaset, quella giudiziaria contro Google e Youtube, che ha dovuto rimuovere i video del Grande Fratello: una sentenza nell’interesse di tutti gli editori, come sottolineano i vertici di Mediaset. «È una decisione in difesa della proprietà intellettuale – ha detto Confalonieri – che riguarda tutti i contenuti, anche le news».
Sgombrato il campo dalle polemiche, è il momento della soddisfazione per i risultati ottenuti: «Abbiamo saputo far fronte alla recessione meglio di altri guadagnando quote nel mercato, portando avanti il nostro progetto di efficienza nei costi, investendo in nuovi business come la pay tv e completando acquisizioni internazionali come la Cuatro in Spagna. E oggi di questa crisi, se Dio vuole, parliamo al passato», parola di Confalonieri. E i numeri lo confermano: «L’anno è partito bene – ha dichiarato l’ad Giuliano Adreani -, nel primo trimestre la raccolta pubblicitaria ha segnato più 5%, aprile sta andando anche meglio e maggio dovrebbe seguirne l’esempio. Certo, a giugno ci saranno i mondiali, ma alla fine chi investe in tv investe anche da noi. Inoltre, sta crescendo molto la pubblicità sui canali digitali».
Mockridge (ad di Sky Italia): “in Mediaset si devono decidere, Sky è monopolista o competitor?”
ROMA (MF-DJ)–“Ho letto sulle agenzie che oggi il mio amico Fedele Confalonieri ha detto che Sky Italia e’ un monopolista detentore di una posizione stradominante nella pay tv. Di conseguenza sono rimasto un po’ sorpreso quando ho letto che pochi minuti dopo che Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato che Mediaset e’ in una situazione di serratissima competizione con Sky. Credo che a questo punto sia necessario un piccolo chiarimento”.
Lo afferma in una nota Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, commentando le dichiarazioni di oggi dei vertici di Mediaset. “Mi piacerebbe davvero infatti capire se per Mediaset Sky e’ un monopolista o e’ un competitor, se siamo stradominanti nella pay-tv oppure se Mediaset Premium -come affermato durante la loro ultima presentazione agli analisti- ha raggiunto 4,1 milioni di clienti, un numero che, considerando che Sky Italia ha 4,7 milioni di abbonati, e’ un po’ in contraddizione con la prima affermazione. Credo -conclude Mockridge- che questo sia un caso in cui i miei amici debbano forse decidere se vogliono la botte piena o la moglie ubriaca”.
Sky sul digitale terrestre: l’Europa dice si ma per un solo Mux e solo con canali Free (in chiaro)
(Digital-sat.it) – La notizia manca ancora dell’ufficialità ma appare abbastanza fondata. La riportano questa mattina sia MF che Italia Oggi: il Commissario Europeo Joaquin Almunia (nella foto a sinistra) avrebbe già espresso il suo parere favorevole per concedere il via libera a Sky affinché possa partecipare alla gara per l’assegnazione dei multiplex digitali, in programma dopo l’estate.
La decisione – lo ripetiamo – non è ancora ufficiale perché dovrà essere messa al vaglio dell’intera Commissione ma quasi certamente dovrebbe essere questo l’esito finale del provvedimento che ha preso il via nello scorso mese di Febbraio. Non sarà comunque una decisione che toglie tutti i “paletti” al gruppo guidato da Tom Mockridge: l’unica deroga è appunto quella di poter concorrere per un solo multiplex, che dovrà essere riservato ad attività non pay (quindi solo free to air) per – sembra – almeno 3 o 5 anni.
Per effetto di questa decisione – scrive Roberto Sommella su MF – «lieviterà il valore di tutte le frequenze digitali attualmente in uso in Italia» nel caso in cui Sky volesse comunque intraprendere la strada della pay su Dtt, possibile solo nel 2012. In questo caso però dovrebbe procurarsi le frequenze dal mercato, affittando gli spazi o acquistando da chi ha già i multiplex: si parla già di una offerta da parte del gruppo Espresso, su cui attualmente viene diffuso il canale Cielo, per una cifra di oltre 250 milioni di euro, come riportato invece da Roberto Gagliardini su Italia Oggi.