In questi tempi di crisi che colpisce duramente anche il mercato delle televisioni, molte famiglie italiane sono state costrette a rinunciare alla pay-tv. Un colpo accusato anche da Sky Italia che perde nell’ultimo anno fiscale ben 71mila abbonati, scendendo a quota 4,9 milioni. Riuscendo però a conservare l’Arpu dei suoi clienti, cioè i ricavi medi per telespettatore.
Nel 2012 l’utile operativo di Sky Italia infatti si è attestato a quota 254 milioni di dollari, in crescita di 22 milioni (+9%) rispetto al 2011. Un miglioramento dettato dal fatto che l’anno precedente Newscorp aveva acquistato per centinaia di milioni i diritti tv dei mondiali di calcio. Nell’ultime trimestre del 2012 si registra però un deciso rallentamento: l‘ebit è calata a 89 milioni di dollari dai 145 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi poi sono scesi del 5%, con 42 mila abbonati persi solamente negli ultimi tre mesi, un calo che, secondo Il Sole 24 Ore riflette una base di abbonati più bassa.
Ma l’utile di Sky Italia tiene. Merito del contenimento dei costi e della tenuta dell’Arpu. Sky starebbe perdendo gli utenti occasionali, quelli attirati da sconti e offerte, ma cerca di mantenere il nocciolo duro di abbonati ad alto reddito che tendono ad ampliare i servizi dell’abbonamento. Un obiettivo che il gruppo tv guidato in Italia da Andrea Zappia sta tentando di perseguire: offrire più servizi mantenendo i costi sostanzialmente stabili. L’ultima novità in questo senso è Sky On Demand, il palinsesto fai-da-te lanciato dal primo luglio per gli abbonati dotati di decoder MySkyHd. Da novembre poi il servizio Vod sarà disponibile per tutti gli utenti ditati di decoder Sky Hd. Oltre all’innovativo servizio SkyGo che permette di vedere i contenuti Sky su iPad.
Nel Belpaese Sky è attualmente impegnato su due fronti: il primo è l’agognata asta per le frequenze tv (ex Beauty Contest). Per Sky, aggiudicarsi un multiplex del digitale terrestre significherebbe l’espansione su una nuova piattaforma tecnologica tv oltre a concorrere direttamente con Mediaset e Europa7 sullo stesso terreno. Secondo Il Sole 24 Ore, l’altra grande sfida, dalla quale però il gruppo di Rupert Murdoch pare essersi defilato, è quella dell’acquisto di TI Media (La7, Mtv, TIMB) in vendita da tempo, che potrebbe rappresentare un nuovo asset soprattutto dal punto di vista editoriale.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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