Relazione Agcom al Parlamento: Italia arretrata nella banda ultralarga
Gli indicatori della banda ultralarga in Italia «presentano un grado di arretratezza preoccupante rispetto all’Europa». Lo afferma il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, nella Relazione al Parlamento. L’Italia registra infatti un livello di copertura del 36% contro il 68% dell’Ue-28; in alcune zone c’è «totale assenza» di queste reti. Ancora più critica, ha proseguito Cardani, è la situazione se si considera il livello di penetrazione: solo il 4% delle famiglie utilizza connessioni superiori a 30 Mega al secondo (contro il 26% dell’UE-28) e praticamente nulle sono le connessioni superiori a 100 Mega.
«Un ruolo decisamente importante nella direzione di colmare tale divario potrà essere svolto attraverso gli strumenti messi in campo dal governo in attuazione della Strategia per la banda ultralarga, che prevede la destinazione di una quota significativa di incentivi e contributi finanziari alle aree bianche (percentuale di digital divide pari al 100%) del Paese», ha concluso Cardani. Nel 2014, la quota di mercato di Telecom Italia nei servizi a banda larga di attesta al 48%, riducendosi di quasi 10 punti percentuali in 5 anni.
Al contrario delle reti fisse di telecomunicazioni, l’Italia mostra invece un buon risultato nel mercato delle reti e servizi radiomobili. Il livello di copertura delle reti di terza generazione raggiunge il 98% (contro il 97% della media UE), in linea anche l’infrastrutturazione delle reti di ultima generazione (LTE) con il 77% della popolazione raggiunta (79% nell’Unione). Anche i livelli di penetrazione si mostrano in linea con quelli europei con il 71% della popolazione che ha sottoscritto contratti di acquisto di servizi mobili. La situazione nel mercato mobile si presenta migliore anche in termini di prezzo, ove l’Italia presenta offerte mediamente più vantaggiose dei principali paesi europei sia per i servizi bundled voce-dati che per i servizi solo dati.
Fonte: Ansa