«La domanda di Internet in Italia vede il nostro paese al quarto posto in Europa nella non invidiabile classifica del numero di individui che non hanno mai avuto accesso a Internet. 37,2% contro una media Ue 27 di 22,4%». Lo ha detto Angelo Marcello Cardani, presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, illustrando la Relazione Annuale alla Camera.
«Allo stesso tempo siamo anche il paese in Europa in cui gli internauti hanno la più alta frequenza di accesso, oltre il 91% accede regolarmente ogni giorno, mentre la media Eu27 è del 79% – ha aggiunto Cardani -, 38 milioni di italiani dichiarano di accedere ad Internet da qualunque luogo e device. Anche se, curiosamente, l’accesso alla rete non favorisce, per ora, la gamma di utilizzo delle attività online».
«Le famiglie che al 2012 avevano una connessione a banda larga su cavo erano il 49%, ma il dato di quelle connesse con almeno un minorenne balza al 71%. Le classi di età che più hanno utilizzato Internet nell’ultimo anno sono quelle comprese tra i 15 e i 19 anni, circa il 5% della popolazione».
«Sotto i 15 anni si trovano oggi circa 8 milioni di ragazzi e bambini, circa il 13% della popolazione: nativi digitali che cresceranno dando per scontato che ci sia la connessione ovunque e per fare qualsiasi cosa, indipendentemente dai dispositivi e dalla tecnologia di accesso – ha aggiunto Cardani -, non a caso è previsto un moltiplicatore di traffico Ip per l’Italia maggiore di quello di Uk, Germania e Francia».
«Tutti i media tradizionali vedono i ricavi in forte calo, principalmente per effetto della contrazione dell’economia e delle spese in pubblicità. Il valore complessivo del Sistema Integrato delle Comunicazioni tra il 2010 e il 2011 si è ridotto ancora di un miliardo di euro, un decremento del 3,7%».
«Unici a crescere del 12% i ricavi dei media su Internet, la decrescita investe principalmente l’editoria, i cui ricavi nel 2012 si sono ridotti ancora del 14%. In due anni un miliardo di euro in meno di fatturato solo nella carta stampata – ha aggiunto Cardani – non solo per effetto della contrazione generale della raccolta pubblicitaria, ma anche del cambiamento nella struttura del mercato». Per il presidente dell’Agcom «reagire considerando Internet solo come una minaccia, e non un incentivo al cambiamento dei modelli di offerta, non aiuterà il percorso di alcun media».
Relazione Annuale Agcom 2013 (pdf)
Fonti: Italpress | AGI | Ansa
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