La redazione di RaiNews24 è in stato di agitazione e ha affidato al cdr, il sindacato dei giornalisti, un pacchetto di tre giorni di sciopero, il primo dei quali a febbraio.
I giornalisti dell’emittente pubblica denunciano l’assenza di un progetto chiaro sul ruolo e i mezzi messi a disposizione del canale. «La decisione è maturata perchè – dice un comunicato del cdr della testata – nel giorno in cui la concorrenza annuncia il posizionamento dell’informazione all news anche sul digitale terrestre (riferimento a Sky che da martedì 27 manderà in onda in chiaro SkyTg24 – ndr), il Cda della Rai evita di approvare la procedura d’urgenza che avrebbe consentito di rinnovare il sistema digitale utilizzato da RaiNews24 per produrre e mandare in onda servizi e notiziari».
«Il sistema attuale, ormai obsoleto e inadeguato, si blocca quotidianamente – ha spiegato il cdr in una nota – e la regolare programmazione del canale è garantita solo dallo sforzo e dal sacrificio dei lavoratori di RaiNews24, nonostante gli organici giornalistici e tecnici insufficienti, l’assenza di salette di montaggio e di strumenti adeguati alla produzione di news 24 ore su 24». «A questo punto – afferma il cdr – non possiamo più attendere, come ci chiede l’azienda, il completamento di un percorso di riforma dell’informazione Rai, ancora oggi in alto mare». E «sembrerà paradossale, la prima forma di protesta attuata sarà l’applicazione del contratto di lavoro giornalistico che a RaiNews24 viene continuamente violato, per garantire al canale all news del servizio pubblico una copertura pressochè totale dei principali avvenimenti sul territorio nazionale e internazionale».
La riforma dell’informazione Rai è attualmente bloccata dal voto della Commissione di Vigilanza che si è spaccata per la valutazione del piano Gubitosi sull’accorpamento dei Tg (il in sintesi la creazione di duenewsroom, unacon Tg1,Tg2 e Rai Parlamento, l’altra con Tg3, RaiNews24 e Tgr). Il parere della Commissione, previsto originariamente per martedì prossimo, è slittato addirittura a dopo l’elezione del Presidente della Repubblica.
Fonti: ItaliaOggi | AGI