Il ministro dell’Economia Padoan è stato chiaro: «le torri di Rai Way non sono in vendita».
«Non c’è nessuna trattativa, non ce n’è nessuna intenzione né sono stato approcciato da qualcuno per questo. Una quota è stata messa sul mercato, lì si faranno delle scelte: ci sono vari operatori che possono essere interessati allo scambio delle partecipazioni disponibili», ha chiuso il ministro. E pure il dg Rai Luigi Gubitosi, nella sua risposta alla Consob anticipata oggi da Repubblica, ricorda che il governo è in grado di bloccare la cessione dell’asset della tv pubblica a Ei Towers.
A tre giorni di distanza dalla clamorosa Opas da 1,22 miliardi lanciata da Mediaset, Viale Mazzini ha chiamato in causa la “golden power“, cioè la Legge 56/2012 che mette sotto speciale protezione i settori di rilevanza strategica del Paese come l’energia, i trasporti e le comunicazioni. Una legge che assegna al presidente del Consiglio il potere di veto su operazioni (come fusioni, cessioni di diritti reali, assunzioni di vincoli) che investano imprese di Stato dal rilievo strategico, come è appunto Rai Way.
Nella lettera alla Consob la Rai precisa inoltre che la cessione dell’operatore di rete pubblico a Mediaset sarebbe solamente un esercizio teorico e virtuale. Il decreto del 2 settembre 2014 stabilisce infatti che la quotazione in Borsa di Rai Way è condizionata dal mantenimento del 51% della società in capo alla stessa Rai. Il senatore dem Federico Fornero, componente della Vigilanza si chiede allora: «Ma se questa posizione di contendibilità di Rai Way era già scritta chiaramente nel prospetto di Borsa perché Ei Towers ha lanciato una Opas per il 66,7%. Ci sono stati contatti con i vertici Rai o di Rai Way?».
La possibile cessione è inoltre vincolata dal Contratto di Servizio tra Rai e Stato che, nell’articolo 6, impone alla tv pubblica di governare la sua rete di antenne nel solo interesse della collettività nazionale, secondo standard che sono in contrasto con una gestione privata.
Nel frattempo Mediaset va avanti con il suo programma: il 16 marzo sarà inviato a Consob il prospetto informativo. Il 27 si terrà l’assemblea di Ei Towers sull’aumento di capitale da 370 milioni legato all’operazione. E per il 10 aprile è atteso il giudizio di Rai Way sull’Opas. Infine dal 20 aprile al 12 giugno l’offerta. Ma senza l’ok della Rai o una modifica dell’offerta da parte dei Mediaset, non accadrà proprio nulla.
Fonti: La Repubblica | Il Messaggero
Aggiornamento:
La risposta della Rai alla richiesta della Consob di pronunciarsi sull’offerta pubblica di acquisto e scambio (opas) da 1,22 miliardi lanciata da Mediaset per Rai Way è arrivata a Borsa chiusa, attorno alle 18. «Il Cda di Rai ha rappresentato che, anche alla luce delle posizioni espresse pubblicamente dai competenti organi istituzionali, l’attuale quadro normativo e provvedimentale di riferimento, a cui Rai deve necessariamente attenersi e rispetto al quale non ha margini di autonomia per discostarsene, prevede il mantenimento in capo alla stessa del 51% del capitale sociale di Rai Way».
In sintesi, per il cda presieduto da Annamaria Tarantola è il governo che decide. E in base alle posizioni espresse, la Rai deve mantenere il 51% di Rai Way.